Un Commissario nazionale per il depuratore, che collabori con l’autorita’ giudiziaria, e investimenti tecnologici da realizzare in un arco di tempo di 24
mesi. E’ quanto prevede un emendamento di Antonio Nicita,
senatore del Pd, e firmato dalla senatrice di Autonomie Dafne
Musolino, che punta a una soluzione della vicenda del depuratore
di Priolo, oggi sotto sequestro e per il quale e’ stato intimato
lo stop dei conferimenti dei reflui del petrolchimico, entro la
fine del mese di gennaio, in sede di conversione del Decreto
Legge ‘Lukoil’ da completarsi alla Camera. “Dal momento che la
procedura concordata per l’interruzione dei conferimenti e’
complessa e articolata prevedendo speciali autorizzazioni per
l’impatto ambientale in relazione alla canalizzazione in torcia
di tutte le sostanze industriali da eliminare prima
dell’interruzione vera e propria – spiega Nicita – e’
ragionevole ritenere che, fatte tutte le verifiche tecniche del
caso, in caso di approvazione dell’emendamento, ci sia lo spazio
per interventi risolutivi nel pieno rispetto dell’autonomia e
delle prerogative dell’autorita’ giudiziaria”.
La nota dell’amministratore giudiziario IAS che impone lo stop,
sottolinea Nicita, fa emergere “uno scenario di preoccupazione
su un doppio binario: quello del pericolo per la salute e per
l’ambiente e quello occupazionale e degli investimenti”. “Nel
rispetto del ruolo della magistratura – prosegue Nicita – il
legislatore deve indicare un possibile percorso. Per questa
ragione, gia’ nei mesi scorsi abbiamo indicato come Partito
democratico nazionale, accanto all’opzione di amministrazione
temporanea per infrastrutture strategiche nazionali come quella
Isab/Lukoil di Siracusa, a causa dell’embargo di petrolio russo,
quella di un commissariamento nazionale di impianti di
depurazione di reflui industriali, utilizzati da quelle
infrastrutture strategiche, oggetto di sequestro dell’Autorita’
giudiziaria anche con divieto d’uso”.  Entrambe le proposte sono state
presentate come emendamenti al Decreto Aiuti Quater. “Il primo
emendamento – ricorda Nicita – e’ stato poi ritirato in ragione
del fatto che il Governo ha adottato un Decreto analogo, pur con
alcune limitazioni che vorremmo superare, il 5 dicembre. Il
secondo emendamento, quello applicabile in ipotesi anche al caso
IAS di Siracusa, ha ricevuto parere positivo del Governo in
Commissione Bilancio a condizione che non comportasse oneri
aggiuntivi. Tuttavia, avendo il Governo posto la fiducia sul
Decreto aiuti quater, quell’emendamento e’ decaduto ed e’ stato
subito riproposto dal gruppo democratico del Senato, di nuovo a
mia prima firma, come emendamento al Decreto “Lukoil”, in
Commissione Industria”.
Il nuovo emendamento di Nicita e Musolino conferisce “la
possibilita’ al Ministro dell’ambiente e della sicurezza
energetica, in considerazione dell’assoluta necessita’ di
salvaguardare la produzione, l’occupazione, la salute e
l’ambiente, di autorizzare la prosecuzione dell’attivita’
produttiva presso gli impianti di interesse strategico nazionale
nei confronti dei quali l’autorita’ giudiziaria abbia adottato
provvedimenti di sequestro sui beni dell’impresa titolare per
temporanea inadeguatezza dell’impianto allo smaltimento dei
reflui, per un periodo di tempo determinato, non superiore a 24
me”. La condizione e’ che “vengano adempiute, tramite un
commissario nominato dal Ministro tutte le prescrizioni
necessarie ad assicurare la piu’ adeguata tutela dell’ambiente e
della salute secondo le migliori tecnologie disponibili. In tale
caso, i provvedimenti di sequestro non impediscono, nel corso
del periodo di tempo indicato nell’autorizzazione, l’esercizio
dell’attivita’ d’impresa a condizione che esista la concreta
possibilita’ di prevenire il danno ambientale e alla salute”.
“Il Commissario nominato dal Ministro deve agire in concerto con
i commissari eventualmente nominati dall’Autorita’ giudiziaria
per l’assunzione di ogni determinazione necessaria”, sotiene
l’emendamento, che “indica nella programmazione delle risorse
dei fondi strutturali europei 2014-20 non spese dalle regioni,
l’ambito di possibile finanziamento degli investimenti secondo
quanto deciso da RepowerEU (per la Regione siciliana la spesa
complessiva attivabile e’ di oltre 300 milioni da impegnare
entro i primi mesi del 2023).


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