di Rosaria Capacchione

abusivismoIl ddl che abbiamo approvato in Senato ripristina finalmente il principio dell’uguaglianza tra tutti i cittadini italiani, sottraendo alla discrezionalità l’esecuzione di provvedimenti fortemente invasivi in Campania. Inserisce, infatti, nel testo unico per l’edilizia i criteri di abbattimento mutuati in modo integrale dai regolamenti delle Procure, secondo criteri di priorità applicati da quegli uffici.

Criteri esemplari, che serviranno ad allontanare per sempre l’illusione di poter ancora scambiare consenso con la cecità degli organismi di controllo territoriale e di rendere l’abbattimento della casa del più umile avendo questi assistito, prima che arrivi il suo turno, a quello di immobili costruiti da speculatori e camorristi. Come si ricorderà, quando dieci anni fa la Regione Campania, unica in Italia, decise di non attuare la legge sul condono edilizio, lo fece tenendo ben presenti le condizioni di un paesaggio già molto antropizzato e si limitò a consentire delle sanatorie minime, marginali.

Ma, come è noto, la Consulta ritenne invece quegli indici incongrui rispetto alla legge, perché troppo bassi. Da allora il censimento degli abusi edilizi supera quota 200 mila, con quasi 70 mila sentenze di abbattimento già pronte per essere eseguite nella nostra regione. Vuol dire 1 milione di persone che perderanno la casa, anche in presenza di violazioni minime.

Di fronte a questo, alcune Procure si sono dotate di un regolamento interno che fissa criteri per le priorità degli abbattimenti. Solo alcune Procure, però, e ad oggi la situazione è a macchia di leopardo e presenta fortissime disuguaglianze.

Questo ddl riafferma che la legge è uguale per tutti e che non sarà mai più il più ricco e il più potente a poterla aggirare impunemente aspettando tempi migliori.