‘Le intenzioni e le proposte che il disegno di legge sul Cyberbullismo sostiene vanno in una direzione precisa: combattere e reprimere in modo adeguato e proporzionato un fenomeno che purtroppo rappresenta sempre più una minaccia costante, in primis per le nuove generazioni. Prevedere la tutela delle vittime e fare prevenzione è compito di un’assemblea legislativa, ma l’altro aspetto fondamentale è educare al rispetto dell’altro. Questo è il compito di ogni educatore e quindi in prima istanza del nucleo famigliare ed è propedeutico alla migliore legge possibile’. Lo afferma la senatrice del Pd Venera Padua, intervenendo in aula. ‘Credo che sia la famiglia a doversi interrogare sulle motivazioni che spingono il ragazzo ad agire come un bullo – spiega – a saperne riconoscere i primi segni e, qualora insorga, a saper contrastare appena possibile ogni manifestazione, con tutti gli strumenti necessari, ma anzitutto con l’ascolto, l’attenzione all’altro nelle sue diverse forme d’essere. È pertanto dalle famiglie che parte tutto il processo educativo e, quindi, la necessità di far comprendere anche ai propri figli che la natura è bella perché offre un’ampia ed enorme gamma di diversità: si tratta di cose tutte belle, interessanti e, soprattutto, da rispettare. Dico questo perché, se andiamo a vedere quello che ci dice il Miur nelle linee di orientamento sul cyberbullismo, spesso questo fenomeno vede come vittime i ragazzi con disabilità, quelli che sono più fragili ed indifesi perché più facili da irridere e da molestare. In quest’Aula abbiamo parlato più volte del problema dei soggetti affetti da spettro autistico: essi sono colpiti ancora di più, proprio perché hanno difficoltà nella relazione e nell’esprimere il proprio disagio. Educhiamo allora i nostri figli a saper valorizzare tutto questo e a rispettarli, insieme alla scuola e alle altre agenzie educative. Ma partiamo dal sostegno alla famiglia che va aiutata e sostenuta con ogni mezzo. Informiamo le famiglie – conclude la senatrice del Pd – rendiamole più forti con i percorsi educativi e formativi che possiamo creare con tutte le strutture che sono presenti nei nostri territori’.

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