“Se i cardini del nostro sistema di accoglienza si fondano su concetti quali l’inclusività e l’integrazione, la solidarietà e la speranza, l’accoglienza e l’uguaglianza, il diritto alla vita e alla salute, allora bisogna sostenere ogni iniziativa utile, come i corridoi umanitari, per dare alle istituzioni nazionali e internazionali quell’afflato umanitario senza cui la nostra identità è svuotata di significato”. Lo dice la senatrice del Partito democratico Venera Padua intervenendo nella discussione sulla mozione per la tutela dei diritti dell’infanzia nei territori controllati dall’Isis e Boko Haram, approvata dall’Aula del Senato.
“In Europa – sottolinea Padua – sono presenti forze politiche che spingono alla creazione di una nuova cortina di ferro come nel secondo dopoguerra, ma non si può rispondere a questa crisi umanitaria costruendo muri, barriere e fili spinati e con controlli spietati alle frontiere. Il progetto-pilota dei corridoi umanitari, finora sostenuto in primis dalla Comunità di Sant’Egidio, è un simbolo concreto di come poter intervenire in via preventiva, salvare vite umane ed evitare i cosiddetti ‘viaggi della morte'”.
“I corridoi umanitari – sostiene – sono un modello in cui tutte le istituzioni italiane e la nostra società civile devono credere e possono rappresentare un punto di svolta in tema di solidarietà, all’interno di un’ottica accogliente. Essi sono un simbolo di speranza e carità contro l’odio e la bieca violenza fondamentalista. Un vero sussulto di umanità possibile e necessaria”, conclude Padua.


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