Io faccio una valutazione « da legislatore: non credo che l`introduzione di questa fattispecie determini effetti negativi sulla lotta alla corruzione, anzi». Il senatore dem Giorgio Pagliari, relatore insieme a Beppe Lumia del Codice antimafia appena approvato dall`Aula, rivendica la scelta del suo partito di proseguire sulla strada della riforma nonostante le critiche trasversali mosse al testo.
Eppure il ministro Orlando ha detto: «Vedremo se saranno necessarie modifiche e dove introdurle». Il Pd non è ancora convinto al cento per cento del provvedimento?
Questo non lo so, posso dire che nel partito abbiamo discusso approfonditamente. E, come ha dimostrato il voto in Aula, siamo stati compatti.
Modificare il testo alla Camera significherebbe la morte del nuovo Codice?
Il rischio c`è ma credo vadano precisate alcune cose: secondo me il provvedimento non è stato interpretato né compreso fino in fondo.
La polemica maggiore riguarda l`estensione delle misure di prevenzione previste per le mafie ai fenomeni corruttivi. Cosa non è stato compreso?
Voglio ricordare che, in base al Codice antimafia vigente, sono circa quaranta i reati per i quali è prevista l`applicazione delle misure di prevenzione. Compresa l`associazione a delinquere finalizzata alla contraffazione di brevetti e marchi, una fattispecie che non mi sembra così allarmante da un punto di vista sociale come la corruzione. Inoltre, le misure di prevenzione sono già applicabili ai reati contro la pubblica amministrazione: nel caso in cui il soggetto sia protagonista di comportamenti reiterati o abbia un reddito non compatibile col proprio stile di vita. Noi abbiamo semplicemente introdotto una fattispecie, l`associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, sulla base di una convinzione: per commettere questi reati, la forma associativa è un fenomeno molto diffuso, soprattutto in ambiti mafiosi o contigui alla mafiosità.
Siete convinti che corruzione e associazione mafiosa sono reati contigui?
La corruzione può esser considerata indizio di mafiosità. Molti censori contestano persino la gravità del fenomeno corruttivo in Italia, io credo
che generi un allarme sociale assoluto. Esistono delle “mafie di fatto” che inquinano le amministrazioni locali.
Però, a differenza del fenomeno mafioso, quello corruttivo non presenta il carattere di eccezionalità. La corruzione è in qualche modo un reato fisiologico…
Ma l`eccezionalità è legata all`allarme sociale che determina il reato, per come la leggo io. Infatti, in quest`ottica, il Codice antimafia attuale prevede l`eccezionalità per quaranta altre ipotesi dentro le quali ci sono fattispecie molto meno rilevanti della corruzione.
Secondo lei sbaglia Raffaele Cantone quando dice che estendere le misure “eccezionali” di prevenzione ad altre fattispecie rischia di far saltare tutto l`impianto legislativo antimafia?
Non ho né l`intenzione né l`autorevolezza per entrare in polemica con Cantone. Io faccio una valutazione da legislatore: non credo che l`introduzione di questa fattispecie determini effetti negativi sulla lotta alla corruzione, anzi.
Quanto ha pesato il punto di vista di Cantone nel dibattito interno al Pd?
Abbiamo conosciuto il punto di vista del presidente dell`Anac solo tre giorni fa, l`abbiamo letto sul giornale.
Eppure Cantone aveva inviato una relazione tecnica al ministro Orlando in cui si segnalavano molte criticità…
Non voglio entrare in questa vicenda che avranno modo di chiarire i diretti interessati. Mi permetto solo di dire che bisogna muoversi in un contesto in cui si confrontano due pareri, non ci sono dogmi da un lato e persone inconsapevoli dall`altro.


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