‘Di fronte ai dati della disoccupazione giovanile e femminile in aumento, che peraltro confermano la cosiddetta coda della crisi che purtroppo attendevamo, l’atteggiamento da evitare è la facile strumentalizzazione ideologica contro l’articolo 18 e lo statuto dei lavoratori. Sappiamo tutti molto bene, perché i fatti lo dimostrano, che gli interventi di regolazione non creano posti di lavoro, ma semmai soltanto condizioni di natura più o meno favorevole alla ripresa dell’occupazione. Tanto è vero che la disoccupazione giovanile ha continuato a crescere nonostante l’estrema flessibilità oggi possibile in Italia attraverso una miriade di fattispecie contrattuali e nonostante gli incentivi alle assunzioni del governo Letta’. Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella commissione Lavoro.
‘Il disegno di legge delega sul Jobs Act – prosegue Annamaria Parente – prevede il riordino della normativa e la sperimentazione del contratto a tutele crescenti per l’inserimento al lavoro. E prevede soprattutto l’attivazione di politiche attive per il lavoro, con la creazione di un sistema nazionale di agenzie per l’impiego e la riforma degli ammortizzatori sociali. E’ ciò che serve, accanto alle riforme strutturali che il governo sta mettendo in campo e accanto a politiche economiche in grado di mettere le imprese nelle condizioni di fare la loro parte per la ripresa dell’occupazione’.

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