“Oggi la Commissione Affari Costituzionali del Senato si riunisce formalmente per iniziare l’esame della legge di bilancio per il 2025, su cui dovrà esprimere un parere rilevante. Ma il quadro sostanziale è ben diverso: saremo costretti a certificare la nostra natura di legislatori mutilati e a prendere atto dell’ennesima mortificazione del Parlamento operata dal Governo.
Il ddl approvato venerdì alla Camera approda a Palazzo Madama a soli 5 giorni dalla data prevista per il voto finale (28 dicembre), e con in mezzo un sabato, una domenica e la pausa di Natale e Santo Stefano. Dal dicembre 2022, a turno, uno dei due rami del Parlamento è privato senza motivo sia della concreta possibilità di intervenire sulla più importante tra le leggi, sia del diritto di conoscerne adeguatamente i contenuti”. Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali.
“Il bicameralismo paritario – prosegue Parrini – continua a esistere nella carta costituzionale ma non c’è più nella realtà: è stato sostituito dal monocameralismo alternato, generatore di una prassi confusa, iniqua, inefficiente, opaca. E anche incostituzionale, perché viola clamorosamente le prerogative di una parte almeno di coloro che devono rappresentare i cittadini nelle istituzioni. Altro che Premierato in salsa meloniana. Nessuna riforma della parte seconda della Costituzione sarà degna di questo nome se non porterà al superamento delle gravi anomalie dell’attuale bicameralismo e all’eliminazione del diritto di sopraffare il Parlamento che il Governo esercita facendo abuso di decreti legge e voti di fiducia. Tali abusi, sorti certamente prima di questo governo, con questo governo si sono allargati a macchia d’olio e hanno superato ogni soglia di guardia. La concentrazione eccessiva del potere non aumenta la stabilità, produce meno democrazia e aumenta il rischio di avere leggi di bilancio come questa, piena di mance e mancette e del tutto sprovvista di serie misure di giustizia sociale e di sostegno alla crescita e agli investimenti”.


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