“E’ con rammarico e delusione che abbiamo accolto questo decreto Pa 2, a un mese e mezzo dal Pa1. Crediamo infatti che fosse necessario un provvedimento audace e ben fatto, invece ci ritroviamo con l’ennesimo decreto modesto e sbagliato. Ma prima ancora di qualsiasi considerazione di merito, parlo del metodo, che ha a che fare con la protratta e sempre più grave umiliazione del Parlamento attraverso il ricorso spasmodico alla decretazione d’urgenza seguita dal voto di fiducia. Subito dopo le elezioni avevano dichiarato che si avviava una fase nuova grazie alla larga maggioranza ottenuta dalla Destra in Parlamento, questo film non è mai andato in scena”. Lo ha detto in Aula il senatore Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali.
“Il Dl Pa2 arrivato in Senato inemendabile – ha proseguito Parrini – contiene due grosse lacune e due porcherie che dovrebbero coprire di imbarazzo maggioranza e governo. La prima porcheria è lo scippo della previdenza complementare al Comitato, per affidarla all’associazione Assoprevidenza, senza alcuna informazione né confronto con le parti sociali. Stiamo parlando di un pezzo di previdenza decisivo per il potere d’acquisto dei pensionati a più basso reddito. La seconda porcheria è il colpo di mano contro la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, che come avvenne per Inail e Inps viene fatto oggetto di un commissariamento propedeutico all’occupazione. Un attentato alla libertà e all’indipendenza della cultura per la voglia famelica di potere della Destra. A queste porcherie si aggiungono le due lacune: la cancellazione dell’Anpal con cui il governo dimostra di non avere interesse né uno straccio di idea per aiutare davvero le persone a trovare o ritrovare un impiego, dopo il taglio al Rdc e niente per i dipendenti della Pa, cioè per coloro che la fanno funzionare, se non una grande disattenzione e anche una qualche forma di disprezzo”.


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