“I nostri emendamenti disegnano
questa posizione: che prima di parlare di elezione di primo
grado delle province bisogna garantire che le province stesse
abbiano funzioni coerenti e una dotazione di fondi e di
personale sufficiente a garantire che possano dare ai cittadini
servizi adeguati nei campi di competenza. Un approccio molto
diverso da quello della maggioranza”. Lo afferma il senatore del
Pd e vicepresidente della I commissione al Senato, Dario
Parrini, in merito al cosiddetto ddl province all’esame in
commissione Affari costituzionali. Il disegno di legge tratta le
disposizioni in materia di elezione diretta dei presidenti delle
province, dei sindaci metropolitani e dei sindaci.
“Noi chiediamo che, se si vuole fare L’elezione diretta, le
funzioni fondamentali delle province siano aumentate
comprendendo ambiente, protezione civile, politiche del lavoro e
polizia locale – aggiunge -. Poi diciamo un no netto ad
abbassare al 40% la soglia di elezione al primo turno del
presidente della provincia e, ove si faccia ritorno alla
elezione diretta, chiediamo che lo stretto collegamento tra
eletti e cittadini sia garantito non da un sistema con le
preferenze ma dal sistema dei minicollegi uninominali usato
nelle province fino a quando non fu abolita la loro diretta
elettività nel 2014”.