Il Pd ha presentato in Senato una proposta di legge di riforma costituzionale che si ispira al modello del cancellierato tedesco, dotando il presidente del Consiglio di poteri sulla revoca dei ministri, introducendo la sfiducia costruttiva e introducendo il meccanismo della fiducia data non dalle due Camere separatamente, ma in seduta comune. Il testo ha come primo firmatario Dario Parrini, presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato della scorsa legislatura, ed le sue linee erano state annunciate in Aula da Andrea Giorgis. “L’Italia – spiega all’ANSA Parrini – non deve uscire dalla sua storia costituzionale, deve rimanere una democrazia parlamentare, e migliorare la forma di governo parlamentare dando più poteri al primo ministro e più stabilità ai governi, sul modello delle migliori democrazie parlamentari europee, come Germania, Spagna o Svezia”.

“Dobbiamo evitare gli stravolgimenti – spiega ancora Parrini – che si porterebbe dietro una riforma presidenziale, che butterebbe all’aria tutta la seconda parte della Costituzione, con il suo sistema di pesi e contrappesi”. ” La presenza di un Capo dello Stato inteso come figura super partes e equilibratrice che sta al vertice dello Stato – prosegue il senatore Dem – si è rivelata una risorsa così preziosa da essere irrinunciabile. Perché eliminare questa figura dal nostro ordinamento per farne un capo politico e uomo di parte anziché di tutti?”. “Se si ha davvero a cuore il funzionamento delle istituzioni si possono fare migliorie significative in tempi brevi, con consensi larghi e con modifiche mirate. Se invece si ha in testa di avviare una guerra ideologica da usare come arma di distruzione di massa, allora è tutto un altro paio di maniche”. Il ddl in effetti non modifica molti articoli della seconda parte della Costituzione. Le due Camere rimangono elette a suffragio universale, ma del Senato fanno parte anche 20 senatori eletti dai Consigli Regionali, con Palazzo Madama competente sulle politiche territoriali e la Camera che ha sempre l’ultima parola sui disegni di legge ordinari. Per quanto riguarda invece il Parlamento in seduta comune ad esso è demandato il voto di fiducia al governo, nonché l’esame della legge di Bilancio (i ddl di riforma costituzionale rimangono bicamerali). Inoltre viene previsto il meccanismo della sfiducia costruttiva,, come il cancellierato tedesco. In quest’ottica al Presidente del Consiglio spetta il potere dei proporre la nomina ma anche la revoca dei ministri.

 


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