“Milan Kundera ha raccontato e praticato l’arte del romanzo come nessun altro ha saputo fare a partire dalla seconda metà del Novecento. Lascia opere senza tempo, che nei decenni a venire continueranno a illuminare, ispirare, appassionare e interpellare milioni di persone in tutto il mondo, così come è avvenuto dalla fine degli anni Sessanta (quando uscì ‘Lo Scherzo’, il suo primo capolavoro) fino ad oggi”. Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali.

“Kundera – prosegue Parrini – è stato impareggiabile nello scandagliare le pieghe più profonde della psiche e le immancabili e irriducibili contraddizioni dell’animo umano. E più di tutti ha saputo difendere la libertà dell’intellettuale mettendo a nudo, con l’arma potente della parola scritta, il marcio che si annida in ogni forma di protervia, di bolsa retorica, di vuota ipocrisia e di falsa coscienza. Di fronte alla sua scomparsa tutti coloro che amano la letteratura non possono non provare un acuto senso di vuoto e di perdita”.