“Consideriamo intollerabile l’inerzia del Governo e del ministro Nordio sulla scelta del nuovo capo del Dap, un evidente segnale di disinteresse per l’emergenza dei suicidi in carcere, che dopo i dati drammatici dello scorso anno si sta ripetendo anche nel 2025. Il Ministro ci dica come intendere risolvere i problemi del nostro sistema penitenziario perché con le soluzioni immaginate dal governo, come i nuovi padiglioni carcerari realizzati con cubi di cemento, ci vorranno anni. Con la progressione indicata dal nuovo commissario all’edilizia penitenziaria saranno necessari 30 anni e 10 miliardi di euro”.
Così il capogruppo in commissione Giustizia del Pd al Senato, Alfredo Bazoli, illustrando l’interrogazione al ministro della Giustizia Nordio sulla mancata nomina del capo del Dap.
“Il ministro Nordio continua a non rispondere sulla nomina del nuovo capo del Dap e non si comprende il perché di questa mancata risposta. Di occasioni per intervenire sulle carceri ce ne sono state molte, ma sono stati approvati provvedimenti vuoti se non dannosi. Intanto continua la “magnifica ossessione” del ministro per la magistratura, mentre è stato aggravato il lavoro della magistratura di sorveglianza con la nuova normativa sulla liberazione anticipata e parallelamente non è stato adottato nessun provvedimento di alleggerimento. L’unica urgenza per questo governo è la riforma della cosiddetta separazione delle carriere, che il ministro Nordio vuole approvare inderogabilmente entro giugno. Invece a fronte di oltre 80 suicidi lo scorso anno e 26 nel 2025, non è in grado di dare neanche una data e un nome per il capo del Dap” ha replicato in aula la vicepresidente dem del Senato, Anna Rossomando, dopo le parole del ministro.


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