«Se si comincia il ping pong tra Senato e Camera, la legge contro l`omofobia temo non si faccia più. Il mio obiettivo è che sia approvata: stiamo attenti a non cadere nella trappola di chi non la vuole proprio».

Senatrice Pinotti, lei si sente una pasdaran del ddl Zan?

«Non lo sono: da legislatrice guardo sempre a ciò che può essere utile ad accrescere i diritti e le tutele».

Ma il ddl Zan le va bene così com`è? Niente da cambiare?

«Vorrei che rimanessimo sui fondamentali. La domanda è: quali sono gli obiettivi di questa legge? Il dibattito si sofferma sui particolari perdendo di vista le finalità. Tutti dicono a parole di condividere le finalità, cioè fermare le violenze e le discriminazioni per orientamento sessuale, scelte di vita sentimentali e per la percezione di sé. Nella stragrande maggioranza dei Paesi
europei, quelli con cui dialoghiamo, ci sono già leggi che tutelano i diritti delle persone Lgbt. La Ue sta dando un segnale chiaro nei confronti dell`Ungheria per la mancata salvaguardia di quei diritti. È tempo che l`Italia abbia una legge».

Lei è cattolica. Come risponde alla contrarietà del Vaticano?

«Sì, sono cattolica. Ho letto l`intervista del cardinal Bassetti che mostra grande rispetto per il Parlamento. La Santa Sede ha espresso preoccupazioni sulla libertà d`espressione. Ma l`articolo 4, che ne tratta, è stato voluto da componenti di centrodestra, a garanzia che non si perseguano le opinioni. Ascolto con rispetto le perplessità vaticane, ma le leggi devono rispettare la Costituzione che è la nostra Bibbia laica. E il ddl Zan la rispetta».

Il suo collega dem Marcucci dice che in aula il ddl sarà impallinato dai franchi tiratori. E lei?

«Non ho sfere di cristallo. Ma sulla calendarizzazione per l`aula, la maggioranza c`è stata. Vorrei che tutti i gruppi si impegnassero a non chiedere voti segreti».

11/07/2021


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