‘Tutto il Paese deve sentirsi unito: se gli alleati ci chiederanno di intervenire come in Jugoslavia, decideremo insieme al Parlamento’
L`immagine dell`Isis vittorioso è sbagliata, le bande nere del Califfo stanno perdendo terreno e anche questo può spiegare l`intensificarsi di azioni terroristiche in Europa. Parola di ministro della Difesa, Roberta Pinotti. «In Iraq è stata riconquistata Sinjar, città a prevalenza yazida. Ricordiamo tutti le immagini terribili di quel popolo che ha dovuto abbandonare le case: le ragazzine schiavizzate, i bambini rapiti, gli uomini uccisi… È stata anche ritrovata una fossa comune con donne e ragazze, e ieri un`altra ancora. Sinjar è stata riconquistata da curdi, 7mila peshmerga e 2 battaglioni di yazidi in gran parte addestrati da noi italiani a Erbil. I ragazzi yazidi venivano spontaneamente nel nostro campo in bicicletta, a piedi, con scarpe improbabili, dicendo di voler essere addestrati perché gli avevano rapito le sorelle e ucciso i padri».
Com`è la situazione sul campo?
«All`inizio l`Isis si espandeva in una cavalcata trionfale che sembrava non avere limiti, da mesi invece perde terreno e non è peregrino immaginare che il suo arretramento sia anche all`origine del terribile monito che ha lanciato contro il mondo adottando questo strumento subdolo del terrorismo. A Beirut, nel Sinai, a Parigi».
Se la coalizione decidesse di colpire con più forza, l`Italia sarebbe pronta a fare la sua parte anche bombardando con i Tornado?
«L`Italia, con i nostri uomini, i nostri soldati, i nostri carabinieri, sta già facendo una parte importante contro l`Isis, nemico dell`umanità. Al momento non è previsto un intervento di questo tipo. In passato, lo ricordo, ci sono state occasioni in cui l`Italia insieme agli alleati ha deciso che bisognava bombardare: in Jugoslavia, nel Golfo…».
 E ora di nuovo?
 «A oggi non abbiamo deciso. Decideremo insieme al Parlamento, perché le nostre forze armate hanno bisogno di sentire tutto il paese vicino. Occorre la condivisione, il coinvolgimento di tutte le forze politiche. È anche questo il senso dell`incontro di sabato sera a Palazzo Chigi con tutti i capigruppo. Tutto il paese deve sentirsi unito come in passato negli anni di piombo, in questa sfida terribile del terrorismo. Se l`alleanza di cui facciamo parte decide che quello è l`elemento più utile per mettere in sicurezza la popolazione irachena, i bambini, le donne, i vecchi, e distruggere i depositi di munizioni, può essere uno strumento. Non è un tabù e non è detto che in futuro non lo riterremo necessario».
Ci sono state falle nelle Intelligence alleate in Francia…
«Potenziare l`intelligente è fondamentale. Con le nostre missioni militari all`estero contrastiamo l`Isis. Poi però dobbiamo avere attenzione e vigilare sul territorio. Ora ci sono 700 militari in più a Roma, ma fondamentale è poter acquisire informazioni per prevenire gli attentati. Il coordinamento tra i servizi dei diversi paesi c`è, dobbiamo però fare un salto di qualità per passare dal coordinamento all`integrazione e a una cabina di regia comune».
Possono esserci infiltrati tra i migranti?
«Non abbiamo certezze, ma la vigilanza dev`essere totale, nessuno può escludere che anche tra i profughi possano infiltrarsi dei terroristi. Anche per questo abbiamo elevato l`allerta, che adesso prevede tempi molto più rapidi per l`attivazione di tutte le strutture di sicurezza. Vorrei dire anche questo ai cittadini perché so che c`è paura, preoccupazione. Le mie figlie a tavola ieri mi hanno trasmesso la loro paura. La piccola mi diceva che aveva un amico francese conosciuto a Londra e temeva che fosse anche lui allo stadio. I nostri ragazzi si sentono cittadini d`Europa».
Quanto possiamo sentirci sicuri?
«Abbiamo messo a punto protocolli di sicurezza per cui, in caso di minacce, le forze dell`ordine e di sicurezza sanno immediatamente cosa fare, come intervenire insieme alle forze speciali».
Il Giubileo va mantenuto o sarebbe opportuno rinviarlo?
«La cosa più sbagliata sarebbe quella di modificare le nostre agende e il nostro stile di vita. Questo è ciò che vogliono i terroristi, impaurirci nel quotidiano. A Parigi hanno colpito i luoghi di intrattenimento il venerdì sera: lo stadio, i ristoranti, una sala da concerto… Vogliono dirci: non vi vogliamo far vivere come avete sempre vissuto. Ma sarebbe un grande errore mandare il messaggio che facciamo come vorrebbero loro. Così avrebbero vinto. Dobbiamo far svolgere il Giubileo di Misericordia che sarà meno di opere pubbliche e più di preghiera, come vuole Papa Francesco, dobbiamo farlo perché altrimenti vorrebbe dire cedere alle minacce e far vincere i terroristi».
I foreign fighter italiani ora sono sotto controllo?
«C`è una vigilanza ad uomo. Li abbiamo individuati e non sono in Italia perché verrebbero arrestati, abbiamo introdotto il reato. Sono individuati e monitorati. Nessuno può pensare che siamo esenti da rischi ma grazie a una forte azione preventiva stiamo facendo di tutto perché non possano nuocerci».
Come giudica certi toni elevati sui giornali?
«Gli islamici del mondo sono circa 2 miliardi. Se pensassimo di individuare tutti loro come nemici, la battaglia sarebbe già perduta. Non dimentichiamo che le prime vittime dell`Isis sono i musulmani stessi, come dimostrano gli attentati in Kuwait, Arabia Saudita, Tunisia, Egitto. Siamo alleati dei musulmani che vogliono sconfiggere l`Isis, e nella coalizione internazionale ci sono molti paesi islamici. Ho sentito discorsi importanti dal presidente egiziano, dal principe ereditario degli Emirati, da Re Abdallah di Giordania, che con forza hanno affermato che l`Islam non ha nulla a che vedere con il fondamentalismo e il terrorismo islamico. A queste voci e a queste condanne spero se ne aggiungano molte altre».

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