“Dopo le sue dichiarazioni sul Mezzogiorno, cosa dice di Feltri chi lo candidò al Quirinale?”. Lo chiede il senatore Gianni Pittella, capogruppo del Pd nella Commissione Politiche Ue.
“Il 28 gennaio del 2015 – prosegue Pittella – Salvini e Meloni candidarono Vittorio Feltri al Quirinale come successore del Presidente Napolitano. Erano già molti anni che Feltri contrassegnava il suo giornalismo e le sue uscite pubbliche con dichiarazioni vergognosamente razziste e omofobe. In piena pandemia, in queste settimane, Feltri ritorna a qualificare i meridionali come ‘inferiori’. Non è saggio rispondergli nel merito. Lo fa già la storia e la cultura di tremila anni, dalla Magna Grecia ai giorni nostri. Né è utile farlo perché significherebbe dare qualche valore alla meschinità delle sue parole. Sarebbe prezioso invece interrogare Salvini e Meloni sul suo conto, visto che lo volevano Presidente della Repubblica. Sarebbe un atto certo postumo e tardivo ma almeno onesto dire: ‘abbiamo sbagliato, ne prendiamo le distanze’. E invece no. Il loro silenzio – conclude Pittella – grida la loro concezione del sud come disprezzata terra, utile solo alla conquista elettorale. Che sia monito per i meridionali”.