“Oggi ho presentato in Senato, in compagnia di autorevoli colleghi ed esperti, il disegno di legge antiproibizionista sulla cannabis, di cui sono primo firmatario. Le politiche repressive hanno fallito ovunque nel mondo e ormai molti stati sperimentano nuove strade, in cui prevenzione, cura e regolamentazione fanno il paio con la legalizzazione del consumo e della coltivazione della cannabis. Persino il Nord America, che aveva lanciato crociate repressive vede oggi diciassette stati negli Usa e il Canada totalmente antiproibizionisti sulle droghe leggere. E i dati statistici dicono che in seguito alla legalizzazione i consumi di cannabis tendono a diminuire, non aumentano gli incidenti stradali, diminuiscono crimini violenti e degrado delle città e soprattutto si abbattono gli introiti della criminalità organizzata a vantaggio di nuove entrate per lo Stato in termini di prelievo fiscale e dunque di capacità di politiche pubbliche per prevenzione e servizi.
L’inammissibilità del quesito referendario impone al Parlamento la sua naturale centralità e il ddl di cui sono primo firmatario vuole contribuire a una discussione aperta, senza pregiudizi e che non pretende esclusive rispetto ad altri ddl che giacciono già alla Camera o al Senato sullo stesso tema”. Così il senatore del Pd Gianni Pittella, primo firmatario di un ddl presentato oggi in conferenza stampa al Senato, dopo che la Corte Costituzionale ha giudicato inammissibile il quesito referendario su tre punti specifici di modifica della legge sulle droghe. Questa nuova proposta di legalizzazione della cannabis intende rispondere alla richiesta di oltre seicentomila cittadini che in una settimana nel mese di settembre hanno sottoscritto il referendum sull’onda di un movimento internazionale che vede protagonisti l’Uruguay, il Canada e 17 Stati degli Usa.
Le conclusioni della Conferenza del Governo sulle droghe hanno confermato la necessità di una forma di legalizzazione delle cosiddette droghe legge anche con le parole della stesso Procuratore Nazione antimafia dott. Cafiero De Raho.
La lotta alle mafie sarebbe così rafforzata. Le stime più attendibili parlano, per la sola Italia, di oltre sei milioni di consumatori di tutte le fasce di età. Sullo sfondo restano migliaia di malati affetti da patologie come dolore oncologico cronico, sclerosi multipla, glaucoma e altre gravi patologie che, nonostante il ricorso a farmaci cannabinoidi sia legale da quindici anni, non riescono a ricorrervi per difficoltà di approvvigionamento , scarsa disponibilità delle prescrizioni, costi eccessivi, ridotta produzione nazionale. Ciò a fronte di un mercato clandestino che continua a prosperare.
Il disegno di legge presentato – che vede come firmatari, oltre all’on. Gianni Pittella, i senatori Iori, Astorre, Fedeli, Giacobbe, Laus, Margiotta, Nencini, Porta Rampi, Rojc e Stefano – mira a regolamentare il mercato della cannabis e dei suoi derivati, nasce da un lavoro della Società della Ragione di adeguamento di una proposta a prima firma Corleone nella XIII Legislatura.

 

 

 


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