“Con la legge di delegazione europea, oltre a recepire importanti direttive, approviamo anche le due relazioni sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea 2019 e 2020. La costruzione europea aveva e ha tuttora bisogno di una riforma della governance, ma in questo periodo di crisi Covid si stanno facendo dei passi in avanti enormi nella costruzione della casa comune europea e anche l’Italia ha rafforzato il suo ruolo in Europa. La risposta europea c’è stata ed è stata forte. L’Europa non è il nemico che alcuni indicano in maniera quasi ossessiva, ma è la nostra grande opportunità, la nostra prospettiva di crescita”. Lo dice il senatore del Pd Dario Stefàno, presidente della Commissione politiche Ue, che ha parlato in Aula in dichiarazione di voto.
“Si era parlato di regole di bilancio troppo stringenti – prosegue Stefàno – e il Patto di Stabilità e crescita è stato sospeso; di regole sugli aiuti di Stato troppo rigide, e sono state sospese; della BCE come troppo attenta al lato dell’inflazione, e abbiamo avuto la prosecuzione degli acquisti di titoli degli Stati membri, della necessità di dotare l’Unione europea di Eurobond e abbiamo avuto il meccanismo SURE e il Recovery Fund, che verranno finanziati attraverso l’emissione di titoli obbligazionari da parte della Commissione europea. E’ cambiato anche il rapporto con gli altri Stati membri. La pandemia ha permesso di comprendere a tutti che i nostri Paesi sono tra di loro realmente interdipendenti e che per questo non dobbiamo in alcun modo esitare a riannodare i fili di un dialogo sempre più stretto con i nostri partner europei, per riuscire a incidere maggiormente nella costruzione delle regole”.


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