‘Sono dei diffamatori. Soltanto il fascismo usava l’insulto come arma politica’. Così il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda commenta, in un’intervista rilasciata a Repubblica, le reazioni dei parlamentari 5 stelle al messaggio di Napolitano. E ancora afferma: ‘Le situazioni delle singole persone, Berlusconi compreso, non c’entrano nulla con il messaggio. Qualsiasi misura che avesse il taglio di una legge ad personam, in questa legislatura non passerà mai’. ‘Chi critica il testo del presidente non lo ha letto e non ne ha colto né lo spirito né il contenuto. Napolitano ha rimesso al centro un tema che riguarda la civiltà dell’Italia’. ‘Nessuno mette in dubbio il principio che i delinquenti devono stare in galera e che le pene devono essere eseguite e certe. Ma nessuno, nemmeno un delinquente, dev’essere torturato. Questo dice il capo dello Stato. Il suo è un grande messaggio che pone non soltanto il Parlamento ma tutti gli italiani davanti alla verità su un problema tragico. Mi sono sentito mortificato quando il presidente ha ricordato un fatto preciso: l’Italia è stata condannata per la violazione della convenzione europea che proibisce la tortura. Perché è tortura il trattamento disumano e degradante provocato dal sovraffollamento carcerario’.

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