Il voto in giunta non ha avuto nessuna coloritura politica. Da parte nostra, oviamente
Il voto palese? «Un atto di trasparenza»». Quello in aula? «Mi auguro arrivi al più presto». Poi sarà crisi? «Sarebbe un errore storico». State aiutando i falchi del Pdl? «Il voto in giunta non ha colore politico». Luigi Zanda, il capogruppo del Pd al Senato, guarda la grande carta geografica appesa nel suo studio e dice: «Chi avrebbe voluto trasformare il voto sulla decadenza in una grande tombola adesso non potrà più farlo».
 «Altro che Porcellum, questa è una porcata» chiosa Calderoli. così Zanda? «Calderoli è un uomo temerario. La grande porcata che ha mortificato la democrazia italiana è la legge elettorale che porta il suo nome. La giunta ha deciso di applicare le regole a un caso totalmente nuovo. È la prima volta che esaminiamo quello di un senatore decaduto per via di una sentenza della Cassazione e delle sanzioni previste dalla legge Severino».
Per la verità sembra scoppiata una guerra, il Pdl parla di «plotone di esecuzione, ordalia, barbarie, bestialità giuridica».
«In un Parlamento democratico il voto palese, se previsto dal regolamento, è l`unico modo attraverso cui senatori e deputati possono farsi riconoscere dagli elettori. Per dirla con Aldo Moro, chi teme il voto palese ‘tende a sottrarre i parlamentari alla necessaria assunzione di responsabilità di fronte agli elettori’».
Non siete andati dietro a M5S per paura di una disfatta?
«Senta, Calderoli ha detto in giunta che chi avrebbe avuto più da temere dal voto segreto è proprio Berlusconi. Il voto palese lo chiede il regolamento del Senato. Nel suo caso non si tratta di un voto sulla persona, ma dell`accertamento della legittimità della sua permanenza nella carica di senatore».
È certo che il voto palese gli porti meno voti?
 «E un calcolo che non ho fatto. Anzi, mi sono opposto alla modifica del regolamento come chiedeva M5S. Quella sì sarebbe stata una modifica contra personam».
 A cento giorni dalla condanna del Cavaliere quando si vota?
«Lo decideranno il presidente del Senato e la conferenza dei capigruppo. Io mi auguro sia al più presto».
Prima della legge di stabilità?
«Sono atti privi di collegamento. È importante che non si perda tempo né con la stabilità, né con la decadenza».
Se si vota prima la decadenza la stabilità rischia?
«No».
 Davvero non teme, se Berlusconi decade, la crisi?
«Sarebbe un errore grave mandare in crisi il governo Letta nel bel mezzo della discussione sulla manovra economica e a pochi mesi dal semestre di presidenza Ue. Ricordo bene quante volte i massimi dirigenti del Pdl hanno escluso che le sue vicende giudiziarie potessero avere conseguenze sul governo. Mi auguro non fossero parole a vuoto».
Ha letto cosa dice la lealista Gelmini?
 «Governiamo col Pd che si accorda con Grillo». La crisi è alle viste… «In questi primi otto mesi di legislatura, al Senato il Pd non ha mai fatto un accordo, nemmeno uno, con M5S».
Col volto palese non avete fatto un favore ai falchi del Pdl?
«Le ripeto che il voto in giunta non ha avuto nessuna coloritura politica. Da parte nostra, ovviamente».
Come si fa a governare con Berlusconi e a combatterlo in quanto Caimano? «Quello di Letta è un governo di necessità, sostenuto da partiti schierati su fronti opposti. Terminata la fase di necessario ‘servizio’ al Paese, Pd e Pdl torneranno a essere avversari politici».

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