di Leana Pignedoli
Il governo sia convinto promotore di un confronto tra i 147 Stati partecipanti ad Expo 2015 che permetta di creare le condizioni per la sottoscrizione di un vero e proprio Patto globale per Cibo. E’ questo l’impegno che abbiamo chiesto all’esecutivo con l’approvazione, questa settimana, al Senato, di alcune mozioni. La forza di Expo 2015 dedicata al tema ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’ si misurerà anche sul messaggio culturale che saprà lanciare sul tema della sicurezza alimentare.
Per arrivare a questo obiettivo occorre produrre di più e meglio per sradicare la fame, superare gli sprechi, rendere più efficiente e di minore impatto la produzione, incentivare l’agricoltura biologica, assicurare l’accesso ai mercati dei piccoli produttori, promuovere modelli di nutrizione attenti alla salute e all’ambiente.
Expo 2015 è una straordinaria occasione che l’Italia non deve perdere.
Il tema della produzione, dell’accesso e del consumo del cibo pone a questo secolo problemi e contraddizioni enormi: sovralimentazione e fame; spreco e povertà alimentare; impatto sull’ambiente di un’agricoltura che consuma il 70% dell’acqua e produce un terzo delle emissioni climalteranti globali; aumento dell’impiego agricolo del suolo contro urbanizzazione spinta.
Per superare tutto questo, abbiamo proposto al governo di lavorare affinché da Milano parta un Patto globale per il Cibo basato sui seguenti impegni: porre limiti alla destinazione delle produzioni agricole per l’energia; regolamentare in modo uniforme i mercati finanziari per evitare elusioni dovute alla mancanza di normative internazionali; incentivare pratiche agronomiche ecosostenibili per fronteggiare la domanda di cibo in aumento; valorizzare il ruolo dei produttori lungo tutta la filiera; incentivare le produzioni biologiche e l’utilizzo di tecniche agronomiche di precisione; contribuire al monitoraggio internazionale e proporre l’adozione di piani nazionali contro lo spreco alimentare; assicurare l’accesso ai mercati dei piccoli produttori agricoli per garantire a tutti l’accesso al cibo secondo gli obiettivi Onu; promuovere modelli nutrizionali attenti all’impatto sulla salute e sull’ambiente. Infine, si tratta di promuovere un ‘Expo dei Territori’, in accordo con le Regioni, per coinvolgere concretamente le eccellenze agroalimentari italiane in questo evento di carattere economico e di crescita sociale e culturale.
Per arrivare a questo obiettivo occorre produrre di più e meglio per sradicare la fame, superare gli sprechi, rendere più efficiente e di minore impatto la produzione, incentivare l’agricoltura biologica, assicurare l’accesso ai mercati dei piccoli produttori, promuovere modelli di nutrizione attenti alla salute e all’ambiente.
Expo 2015 è una straordinaria occasione che l’Italia non deve perdere.
Il tema della produzione, dell’accesso e del consumo del cibo pone a questo secolo problemi e contraddizioni enormi: sovralimentazione e fame; spreco e povertà alimentare; impatto sull’ambiente di un’agricoltura che consuma il 70% dell’acqua e produce un terzo delle emissioni climalteranti globali; aumento dell’impiego agricolo del suolo contro urbanizzazione spinta.
Per superare tutto questo, abbiamo proposto al governo di lavorare affinché da Milano parta un Patto globale per il Cibo basato sui seguenti impegni: porre limiti alla destinazione delle produzioni agricole per l’energia; regolamentare in modo uniforme i mercati finanziari per evitare elusioni dovute alla mancanza di normative internazionali; incentivare pratiche agronomiche ecosostenibili per fronteggiare la domanda di cibo in aumento; valorizzare il ruolo dei produttori lungo tutta la filiera; incentivare le produzioni biologiche e l’utilizzo di tecniche agronomiche di precisione; contribuire al monitoraggio internazionale e proporre l’adozione di piani nazionali contro lo spreco alimentare; assicurare l’accesso ai mercati dei piccoli produttori agricoli per garantire a tutti l’accesso al cibo secondo gli obiettivi Onu; promuovere modelli nutrizionali attenti all’impatto sulla salute e sull’ambiente. Infine, si tratta di promuovere un ‘Expo dei Territori’, in accordo con le Regioni, per coinvolgere concretamente le eccellenze agroalimentari italiane in questo evento di carattere economico e di crescita sociale e culturale.