‘Quest’aula e questo Parlamento, finalmente con una maggiore rappresentanza femminile, hanno il dovere di agire subito per l’approvazione di una legge nazionale contro il femminicidio per affrontare in modo risoluto questa vera e propria emergenza nazionale’. Lo dichiara Francesca Puglisi, senatrice del Partito Democratico, che ha firmato l’appello ‘Ferite A Morte’ ed è prima firmataria del ddl 397 contro il femminicidio. ‘Oltre all’immediata ratifica della Convenzione di Istanbul – prosegue Puglisi intervenendo nell’aula del Senato – la strategia per battere la violenza, come suggerito dalla Convenzione No More, deve puntare sulle 4 P: prevenzione, protezione, persecuzione del reato e del persecutore e promozione di una cultura differente. Per questo, oltre ad una più rapida giustizia che sappia prendere in carico quante denunciano violenze e molestie e le aggravanti per gli omicidi di genere – continua la senatrice – occorre rifinanziare e sostenere i centri anti violenza. Il Consiglio d’Europa raccomanda un centro antiviolenza ogni diecimila persone e un centro d’emergenza ogni cinquantamila abitanti. In Italia dovrebbero esserci 5.700 posti letto – conclude – e ce ne sono solo cinquecento. Siamo lontanissimi dagli standard europei richiesti’.

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