‘Assurdo discriminare i genitori affidatari soli’
Nessun tentativo di aggirare la legge sulle adozioni, né tantomeno l`intento di spostare l`attenzione dal diritto dei minori a quello degli adulti». Francesca Puglisi, senatrice del Pd, è la prima firmataria del disegno di legge 1209 in materia di affido e adozioni che oggi approderà in Senato.
 Onorevole, perché ha voluto depositare l`emendamento tanto discusso in queste ore?
Questo disegno di legge è nato con un unico scopo, peraltro largamente condiviso: rimettere al centro dello spinoso rapporto affido-adozioni il diritto dei minori ad avere una continuità negli affetti. Conosciamo tutti il problema del nostro Paese: nonostante la legge ponga un limite di 24 mesi agli affidi,  nel 25% dei casi essi durano fino a 4 anni e addirittura nel 31,7% oltre. Un tempo in cui – è evidente un bambino si affeziona in maniera enorme alla famiglia che lo accoglie. Ecco perché, sollecitati dal confronto con le stesse associazioni, sentivamo la necessità di intervenire affinché si superasse il limite della legge 184 del 1983, che vietava a queste famiglie di adottare quei minori. Ora, dal momento che l`affido è consentito anche a persone singole mi sembrava discriminatorio nei confronti dei bambini accolti in siffatte realtà familiari non poter mantenere quella continuità degli affetti garantita a tutti gli altri.
Dunque un emendamento pensato per tutelare i diritti dei bambini, non degli adulti…
Assolutamente sì. Vorrei in questo senso sgomberare il terreno dagli equivoci: non c`è alcun intento, con questa legge, di spostare l`attenzione dai bambini agli adulti odi assecondare qualsivoglia (e sbagliata) volontà di possesso da parte di questi ultimi. Il ddl non trasforma l`affido in adozione: per quest`ultima restano in vigore i requisiti stabiliti dalla legge 184.
Come si spiega così tanti timori da parte di alcune associazioni e dei suoi stessi colleghi? L`emendamento sostengono – potrebbe trasformare l`affido in una scorciatoia per l`adozione. Una strada che potrebbe essere facilmente percorsa, per esempio, dalle coppie non sposate o da quelle formate da persone omosessuali.
I legislatori non possono procedere secondo la logica dei timori e della paura: devono, dal mio punto di vista, agire animati dal desiderio di tutelare i diritti dei cittadini, in questo caso dei più piccoli e indifesi. Peraltro credo sia da escludere che una coppia decida di aggirare la legge sobbarcandosi l`impegno lungo e gravoso di un affido, che non ha alcuna certezza di sfociare effettivamente nell`adozione. Tra l`altro nel ddl che discuteremo oggi ogni decisione viene comunque sempre rimandata al tribunale che di volta in volta è chiamato a decidere sul futuro del minore.

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