Un intervento dei ministeri dell’Ambiente e della Salute per arginare la tubercolosi bovina che ha colpito un orso marsicano nel Parco nazionale d’Abruzzo, specie in via d’estinzione protetta dall’Ue. Lo chiede la senatrice Laura Puppato, componente della Commissione Ambiente e capogruppo del Pd nella Commissione Ecomafie, con un’interrogazione rivolta a Galletti e a Lorenzin, sottoscritta dai colleghi Silvio Lai, Mario Morgoni, Vincenzo Cuomo, Monica Cirinnà, Silvana Amati, Francesco Scalia, Daniela Valentini e Lucrezia Ricchiuti (Pd), Antonio Scavone (Gal), Lorenzo Battista (Aut), Adele Gambaro (Misto), Laura Bignami (Misto – Movimento X).
‘Il focolaio di tubercolosi bovina nel Parco d’Abruzzo – spiega Laura Puppato – ha avuto inizio nel 2012, con tutta probabilità dall’infezione di una mandria a Gioia dei Marsi. A marzo dello scorso anno è morta un’orsa marsicana per tubercolosi diffusa e, da allora, i controlli hanno rilevato un altro vitello infetto. Nel Parco, tra gli altri animali, vivono l’orso marsicano, che è una specie protetta con soli 50 esemplari viventi e 3000 cervi, ai quali la malattia si potrebbe trasmettere. E’ per questo che chiediamo al governo di intervenire per tutelare la biodiversità all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, anche perché – conclude Puppato – ci risulta che non abbiano avuto seguito le raccomandazioni del tavolo tecnico del ministero della Salute, che aveva ritenuto necessarie misure per delimitare la zona infetta ed evitare il propagarsi dell’infezione, bonificando il territorio e monitorando la fauna selvatica’.
‘Il focolaio di tubercolosi bovina nel Parco d’Abruzzo – spiega Laura Puppato – ha avuto inizio nel 2012, con tutta probabilità dall’infezione di una mandria a Gioia dei Marsi. A marzo dello scorso anno è morta un’orsa marsicana per tubercolosi diffusa e, da allora, i controlli hanno rilevato un altro vitello infetto. Nel Parco, tra gli altri animali, vivono l’orso marsicano, che è una specie protetta con soli 50 esemplari viventi e 3000 cervi, ai quali la malattia si potrebbe trasmettere. E’ per questo che chiediamo al governo di intervenire per tutelare la biodiversità all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, anche perché – conclude Puppato – ci risulta che non abbiano avuto seguito le raccomandazioni del tavolo tecnico del ministero della Salute, che aveva ritenuto necessarie misure per delimitare la zona infetta ed evitare il propagarsi dell’infezione, bonificando il territorio e monitorando la fauna selvatica’.