“Ho ricevuto molti messaggi allarmati sulla scuola e sul presunto inserimento della teoria del gender, che neppure esiste, nei programmi scolastici, mi hanno fatto leggere dei messaggi che hanno girato via sms e WhatsApp che descrivono una situazione talmente lontana dalla realtà da non poter essere che figli di malafede” lo dice Laura Puppato intervenendo sulle polemiche nate attorno al ddl Fedeli. “C’è evidentemente chi, per difendere proprie posizioni di rendita o semplicemente per fanatismo, diffonde notizie artefatte e infamanti, parlando di uno stato al limite del pornografico e forse oltre” ha spiegato la senatrice, firmataria del ddl “traendo in inganno migliaia di persone che ricevono notizie false senza gli strumenti per verificarle, è un comportamento che non esito a definire delittuoso”. “Mi impegnerò in prima persona sul territorio per informare meglio sulle tante iniziative che stiamo prendendo a Roma, perché non possiamo lasciare l’informazione in mano a chi non vuole costruire un dialogo costruttivo, ma solo alimentare paure e guerre a partire dalle scuole” ha aggiunto Puppato, concludendo che: “non è questo l’unico campo in cui si lanciano messaggi allarmanti che non hanno alcun contatto con la realtà, la politica deve evidentemente comunicare meglio le politiche di crescita civile che sta attuando, con obiettività e molta, molta attenzione verso la più adeguata crescita dei minori in Italia”.

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