«Una cosa deve essere chiarissima: se la Cassazione conferma la condanna di Berlusconi, il Pdl non pensi a minacce e ritorsioni, perché per noi democratici non sarebbe possibile procedere di un passo a sostenere un governo con un alleato che si macchi di arroganza istituzionale, molti di noi se ne andrebbero». Laura Puppato, senatrice del Pd, spesso in dissenso con la linea del partito, invita però a mantenere i nervi saldi. A patto che il centrodestra sappia «liberarsi dei propri pregiudicati come noi ci siamo liberati dei nostri».
Senatrice Puppato, la sorte delgovernoèlegataallacondanna di Berlusconi in Cassazione?
«Già questo è allucinante. La separazione dei poteri è determinante per una democrazia. Mi stupisco che vi sia questa attesa spasmodica per la vicenda per- sonale di un ex premier, nonché presidente di un gruppo politico, che non riguarda affatto lagovernabilità del paese».
Governo e condanna del Cavaliere tuttavia si intrecciano?
«Sarebbe spaventoso e sarebbe sintomo diuna malattia del sistema democratico, se un governo venisse messo in discussione da una sentenza. Così come spaventoso è pensare che la politica possa interferire, condizionare, soggiogare, rimuovere a proprio piacimento sentenze passate in giudicato, cioè al terzo grado di giudizio».
Ma il Pd è a disagio, e l`alleanza con il partito di un leader condannato all`interdizione dai pubblici uffici, diventerebbe più difficile se non impossibile?
«Non è questo il punto. Se la Cassazione confermasse la sentenza d`appello sul caso Mediaset, il Pdl si ritroverebbe unleader che si è macchiato di reati gravi. Dovrebbero loro, i pidiellini, guardare avanti, costruire e sce- gliere altre strade che non siano quella del partito padronale. Il problema è nel Pdl».
E anche del Pd?
«Per parte nostra che la coabitazione sia difficile è chiaro. Nessuno finga di essere così ingenuo danon sapere che il governo è nato con questa difficoltà sin dal primo giorno. Il problema è riuscire a capire se il governo Letta farà un lavoro che produce buoni risultati per il paese. Nel merito la condanna di Berlusconi c`è già stata nei primi due gradi di giudizio. La Cassazione fornirà la valutazione procedurale. Non ci colga oggi lo stupore, sarebbe ipocrita. Però…».
Però?
«Però niente arroganza istituzionale da parte del Pdl. Non so quanti di noi resterebbero al governo con qualcuno che si comporta così, che pensi amanifestazioni, a stop ai lavori parlamentari… La pazienza ha un limite e il Pdl non si azzardi a sputare sulla Costituzione e sui poteri dello Stato».
Tra i Democratici l`insofferenza è però molto forte?
«Ma il tema non è Berlusconi, che è il simbolo di un ventennio malato e di cui oggi paghiamo le conseguenze. Il peccato originale è stato scegliere di andare con loro. Le pendenze giudiziarie sono cosa dell`ex premier. Lui ne tragga le conseguenze. Dopo di che, noi siamo al governo con il Pdl, il partito che lui ha fondato. Se il Pdl vorrà scardinare la democrazia nel nostro paese, non lo permetteremo, Il governo non cadràper un fattore di questo natura».
Pd voterà in modo compatto la decadenza di Berlusconi da senatore?
«Ma certo, è automatico che voteremmo la decadenza perché vanno rispettate le leggi e le sentenze. Oggi noi dobbiamo restituire fiducia nelle istituzioni, nessuno pensi di poter cancellare le regole in funzione e per necessità individuali. Lo scenario sarebbe inquietante».

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