Sei anni di crisi hanno ridato vita alle spinte separatiste
«Il referendum per l`indipendenza delVeneto non va sottovalutato, perché se si fa così, se non si cambia la fiscalità dell`Italia, si lascia spazio alla disaffezione, alla repulsione anche all`odio…». È vero che Laura Puppato, exsindaco di Monte belluna e consigliere regionale veneto, è stata definita anche la ‘leghista rossa’, per le battaglie che dalle file del Pd ha fatto. Ma ora prevale la preoccupazione per il risultato del referendum online: una sorta di plebiscito, accompagnato tra l`altro da accuse di voto truccato.
 Senatrice Puppato, il referendum online per l`indipendenza del Veneto è folklore?
«No, guai a noi se ci permettiamo di scivolare in questo errore, sarebbe mortale. Ho depositato una interrogazione alla ministra Maria Carmela Lanzetta, che mi ha chiamata subito per capire i sentimenti che sono a monte di questa rilevazione. Lanzetta ha la sensibilità giusta perché ha una cultura del territorio. Negli ultimi vent`anni abbiamo visto le sparate della Lega che predicava il federalismo e praticava il centralismo. Però sei anni di pesante crisi hanno riportato alla luce quegli elementi sopiti…».
Quindi questo non è stato un referendum della Lega?
 «Alcuni leghisti stanno cercando a posteriori di cavalcarlo, apprendo che lo faranno anche lunedì in consiglio regionale».
Ma quale è il senso della ‘rivolta’ e quale è il rischio?
 «C`è un sentimento per cui si sente l`ingiustizia anche di carattere economico e si vuole dare una scossa alle istituzioni centrali. Il pericolo è che si sta insinuando l`idea della secessione anche in chi ne è stato finora lontano, eppure comincia a considerarla una ipotesi plausibile dal momento che c`è sordità e silenzio delle istituzioni centrali».
Alle quali cosa si chiede?
«Intanto io chiedo di sondare veramente l`opinione pubblica veneta dove serpeggia il malcontento e un risentimento che pretendono una risposta. Chiedo di chiarire se non si ritenga ad alto rischio questa situazione; se non si ritenga di trasformare nella sostanza in tempi rapidi la fiscalità e la materia dei trasferimenti da Stato a Regioni e Comuni lavorando per ridurre, fino a fare scomparire, le enormi e ingiustificate differenze esistenti tra le aree territoriali».
 Cosa vuol dire?
«È impossibile accettare zone, come alcune aree della Sicilia e della Campania dove l`evasione è al 70 e 80%; le truffe delle false griffe; i costi standard della gestione sanitaria sono in alcune regioni da 7 a l2 volte superiori. La Provincia di Belluno e quella di Sondrio, che sono esclusivamente montuose, sopportano la concorrenza sleale di Bolzano e Trento. Dobbiamo riequilibrare l`Italia o finiremo come iPaesi Baschi».

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