“I risultati che si avviano ad essere definitivi sono in linea con le attese, il PD ha una contrazione, ma non c’è alcuna debacle, nonostante il tono disfattista che abbiamo ascoltato ieri sera in televisione, ciò che sta accadendo è anche il frutto di un cambiamento che inevitabilmente, e ne eravamo ben coscienti, avrebbe toccato il ‘sistema’ Paese con riforme utili al futuro, ma che modificano l’esistente, inserendo malumori, sospetti e dubbi. Questo testimonia che l’azione di governo del PD è dettata da una visione lungimirante e non da contingenze elettorali. Abbiamo sempre detto che la politica deve saper guardare al futuro non immediato, ma chi parla alla pancia ha certo più chance oggi, almeno finché con cambierà anche la cultura politica e dell’informazione.” Lo dice la senatrice del Pd Laura Puppato, eletta in Veneto.
“Nei prossimi mesi – continua Puppato – si dovrà focalizzare l’interesse a comunicare bene quanto si sta facendo, con quali obiettivi e perché, riuscendo a spiegare il disegno complesso di rinnovamento del paese. Se lo sapremo fare gli elettori torneranno ai seggi. Rimaniamo comunque l’unica forza di centrosinistra competitiva e non c’è un’alternativa progressista al PD. Sinistra Italiana e altri movimenti purtroppo in questa situazione svolgono un ruolo da alleati di populismi o destre, auspico perciò che si torni ad avere maggiore dialogo con loro, almeno con coloro che sono disponibili a non alzare mura e preconcetti. L’Italia al momento è divisa in tre poli politici, vicini nei consensi e questo rende ancora più urgente istituzioni capaci di garantire stabilità e alternanza. Questo rende anche più rilevante la figura che incarna la candidatura a sindaco nei comuni, certo capace di fare la differenza”.
“In Veneto – sottolinea ancora Puppato – registriamo una nuova sconfitta, un dato acclarato e incontrovertibile che stabilizza il dato delle regionali che pareva frutto di specifica reazione negativa. Quella quota, così incredibilmente alta di astensionismo alle comunali,notoriamente momento di rilievo nella vita dei cittadini, ci riguarda da vicino. Le cause sono molteplici, frazionismi e litigiosità interna, presunzioni individuali ma anche non aver considerato che la paura fa 90. Il tema dell’immigrazione è stato il convitato di pietra in queste elezioni e, insieme con lo spezzettamento delle candidature, il responsabile della disaffezione e del voto di pancia. Un PD veneto che ha perso un anno senza riuscire a scegliere la strada per eleggere il suo segretario politico potrebbe non risultare interessante, non fosse che questo ha significato inconsistenza di organizzazione e ne ha limitato l’azione, lasciando a se stessi i territori dove si giocava la sfida. Ora siamo veramente all’anno zero, dobbiamo ricostruire, con solidità e costanza, con un lavoro muto, quotidiano, vero” ha concluso.


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