“Attualmente solo l’Italia e la Repubblica Ceca mantengono un monopolio nel mercato dell’intermediazione dei diritti d’autore. Nel nostro paese questo avviene da oltre 130 anni. Ciò è ancora più grave se pensiamo che anche Filippo Sugar, attuale presidente della Siae, in un’intervista del febbraio 2010 su la Repubblica ha espressamente dichiarato che la Siae ‘non è nata per garantire diritti a tutti’. Come se non bastasse, nel 2012, in un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, si evidenziano tra i motivi del dissesto finanziario della Siae, il carattere eccessivamente a conduzione familiare, i benefit connessi alle cariche e le 189 cause di lavoro in 5 anni che hanno colpito l’ente. Quanto detto, inoltre, è confermato dall’istituto Bruno Leoni, in uno studio del quale sarebbe emerso che le inefficienze dell’ente generano nel nostro Paese uno spreco di oltre 13 milioni di euro all’anno, che potrebbe essere agevolmente eliminato o, almeno, ridotto, liberalizzando il mercato”. Lo dichiara la senatrice del Pd Laura Puppato che ha presentato un’interrogazione al ministro Franceschini.
“Visto che la necessità di liberalizzare il mercato è sostenuta anche dalla società civile che con oltre 300 aziende, imprenditori, startupper e investitori italiani ha esortato il Governo a liberalizzare il settore dei diritti musicali – continua – chiedo al ministro se non ritenga finalmente necessario aprire il mercato di gestione dei diritti d’autore e delle licenze. Alla luce di tutte queste cose, penso sia opportuno – conclude Puppato – istituire una commissione ministeriale volta a monitorare lo stato, la direzione e l’attività della Siae, per verificarne il corretto funzionamento, accertando, per quanto di competenza, eventuali responsabilità nella gestione della società”.