“La norma che favorisce l’allargamento dei titoli di pagamento inserendo finalmente anche nel mercato italiano l’opportunità per i clienti di poter pagare con moneta elettronica, ovvero Bancomat, importi superiori ai 30€ è una disposizione giusta, innovativa ed intelligente, che non può venire indebolita dalle critiche di questi giorni, in alcuni casi pretestuose. Il giudizio negativo si è concentrato unicamente sul tema dei costi connessi all’attivazione di un POS, senza tenere conto dei numerosi vantaggi che ne deriveranno per i consumatori, per i liberi professionisti e per gli esercenti commerciali. I risvolti più positivi sono le maggiori garanzie di sicurezza che questi strumenti offrono per tutti, rendendo impossibile la perdita del denaro per furto, rapina, errore contabile o smarrimento. Si evita anche lo scivolamento in avanti della valuta su titoli quali per esempio gli assegni soprattutto fuori piazza. Questi sono costi che se affrontati in sede assicurativa comportano oneri superiori all’aggio per gli esercenti, in particolare se il costo richiesto verrà ridotto a tassi non superiori al 10/20 per mille. La tracciabilità del denaro è certo una delle conseguenze positive del sistema ma non dovrebbe neppure apparire così originale posto che non dovrebbero esistere transazioni non tracciate e dunque occultate al fisco.” così Laura Puppato sulle polemiche nate dopo l’introduzione della possibilità di usare il POS ogni pagamento superiore ai 30 euro.
‘In Italia affrontiamo da anni i temi secondo filoni polemici che rendono spesso distorte le percezioni dell’atto legislativo ai cittadini. E’ vero che soprattutto in alcune aree d’Italia i costi richiesti dalle banche sono eccessivi e questo va modificato prontamente e risulta inaccettabile. La soluzione sta nella richiesta al Governo, di cui ci facciamo carico fin da subito, affinché plafoni e vigili che i costi siano calmierati e non risultino marcatamente diseguali nella penisola, in particolare tra nord e sud. Non possiamo creare differenze tra aree geografiche che ancora oggi sussistono e che non sono giustificabili, ma questo è un tema altro rispetto alle polemiche di questi giorni sull’utilità del provvedimento” ha concluso la senatrice.

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