Rivedere il nuovo ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente), escludendo dal reddito le pensioni di invalidità e per disabilità. E’ quanto chiede la senatrice del Pd Laura Puppato al ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, con un’interrogazione che è stata sottoscritta da altri 22 senatori. La senatrice Puppato sottolinea come “proprio un indicatore concepito per garantire un accesso più equo ai servizi finisce con il discriminare i cittadini con gravi disabilità e handicap”.
“Con la revisione dell’ISEE prevista dal ‘Salva-Italia’ e attuata dal Dpcm 159/2013 – spiega la senatrice Puppato – è stato disposto che fanno parte del reddito i trattamenti assistenziali e previdenziali e le indennità, incluse le carte di debito, a qualunque titolo percepiti dalle amministrazioni pubbliche. In sostanza viene considerato reddito disponibile il sostegno economico che le persone disabili e invalide ricevono dallo Stato proprio in ragione della loro particolare situazione. Questo significa, da un lato, che viene meno il principio della progressività della tassazione, perché più è grave l’handicap e più aumenta questo tipo di sostegno economico e, dall’altro, che viene rimesso in discussione proprio l’articolo 3 della Costituzione, che comporta l’erogazione dei sussidi da parte dello Stato per rimuovere ogni ostacolo alle concrete pari opportunità. Tanto è vero che il Tar del Lazio, con sentenza 02458/201, ha dichiarato illegittimo l’inserimento nell’ISEE dei redditi derivanti da pensioni di invalidità e da indennità di accompagnamento e il Consiglio di Stato ha confermato questa decisione, respingendo il ricorso della Presidenza del Consiglio. Per questo chiedo al ministro – conclude Puppato – di rivedere al più presto il calcolo dell’indicatore”.