Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto per il rafforzamento della Pubblica amministrazione che contiene, tra l’altro, l’abolizione del controllo concomitante della Corte dei Conti sul Pnrr e la proroga di un anno, al 30 giugno 2024, dello ‘scudo erariale’ che esclude il danno erariale per i pubblici funzionari o per chi gestisce denaro pubblico che agiscono con colpa grave. Resta in caso di dolo.
“Il decreto contiene scelte frammentarie e poco lungimiranti; invece servirebbero scelte strutturali e di lungo periodo, di sistema. Non si vede una strategia degna di questo nome. Quali siano i maggiori problemi della Pa è cosa nota, hanno a che vedere con una carenza di organico pesante, con una età media elevata, con una quantità di precari tra le più alte a livello europeo. Abbiamo, inoltre, un problema serio di ritardo nel rinnovo del contratto collettivo di settore. Questo decreto non mette la Pa in condizione di affrontare gli impegni ordinari, quindi men che meno la pone all’altezza del più grande obiettivo strategico del momento: spendere completamente, bene e in tempo i fondi del Pnrr”. Lo ha detto il senatore Dario Parrini, in dichiarazione di voto per il PD.

Parrini: "Scelte frammentarie e poco lungimiranti. Non si vede strategia degna di questo nome"