“Siamo davanti ad una norma generica, goffa che pone tanti dubbi e interrogativi e una sola una certezza: limita e restringe la libertà di espressione e di manifestare.  Una norma, come denunciato da giuristi, avvocati e costituzionalisti, a dispetto delle rassicurazioni governative, permetterà di mettere sotto controllo telefoni di tantissime persone, anche giovanissimi. Davanti alle emergenze vere, concrete che colpiscono il Paese, il primo decreto del Governo affronta e dichiara  di voler colpire una forma di raduno illegale peculiare (i rave) ingiustificabili, ma che allarga potenzialmente l’area da punire ad altre potenziali forme di dissenso o di critica non violenta di natura politica e sociale quali potrebbero essere l’occupazione di una scuola o università,  o uno sciopero per il clima o la protesta contro una discarica abusiva o un fabbrica che inquina”. Lo dice la senatrice del Pd Vincenza Rando, eletta a Modena. “Del resto – prosegue Rando – come dimostrato a Modena,  la legalità, il rispetto delle regole  e la sicurezza possono e sono garantiti con le norme esistenti. Tutto questo avviene mentre l’apologia di fascismo ben presente nella marcia di Predappio diventa per il neo ministro dell’Interno  ‘una pagliacciata, una manifestazione che si svolge da anni’”.


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