‘La Rai negli anni ’60 ha accompagnato il paese nella sua crescita, raccontò l’economia, la cultura, la società e lo sport. Il nostro auspicio è che la nuova Rai possa accompagnare l’Italia a superare questo periodo difficile. Una Rai come volano di crescita di un grande paese che deve guardare con fiducia al futuro consapevole delle sue grandi potenzialità’.
Così il senatore del Partito democratico Raffaele Ranucci, relatore del ddl Rai, intervenendo in aula in apertura del dibattito in Senato.
‘Abbiamo portato a termine una legge già buona – ha sottolineato il relatore – migliorandola per arrivare ad una Rai con autonomia economica e strumenti più moderni che le permettano di stare sul mercato. Il testo arriva in aula mantenendo il profilo di una nuova governance con criteri ben definiti con i quali scegliere i consiglieri di amministrazione e lo stesso Ad, con questa Rai non ci saranno né incompatibilità né conflitto di interessi. Chi guiderà l’azienda, finito il mandato, non potrà ricoprire incarichi in altre società prima di un anno’.
‘Si è dunque modernizzato il sistema – ha concluso il relatore – assicurando allo stesso tempo la massima trasparenza della gestione’.
Così il senatore del Partito democratico Raffaele Ranucci, relatore del ddl Rai, intervenendo in aula in apertura del dibattito in Senato.
‘Abbiamo portato a termine una legge già buona – ha sottolineato il relatore – migliorandola per arrivare ad una Rai con autonomia economica e strumenti più moderni che le permettano di stare sul mercato. Il testo arriva in aula mantenendo il profilo di una nuova governance con criteri ben definiti con i quali scegliere i consiglieri di amministrazione e lo stesso Ad, con questa Rai non ci saranno né incompatibilità né conflitto di interessi. Chi guiderà l’azienda, finito il mandato, non potrà ricoprire incarichi in altre società prima di un anno’.
‘Si è dunque modernizzato il sistema – ha concluso il relatore – assicurando allo stesso tempo la massima trasparenza della gestione’.