«Voler fare cassa con la vendita del Colosseo quadrato di Roma significa voler svendere uno dei palazzi storici dell’Eur, un simbolo post moderno per Roma e per tutto il Paese che ha un grande valore sia a livello culturale che identitario, visto che rappresenta un pezzo della memoria storica italiana’.
 E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Raffaele Ranucci che, attraverso un’interrogazione al ministro dell’Economia e delle Finanze, chiede delucidazioni sul programma di dismissioni immobiliari della società Eur spa.
Nel testo parlamentare si fa riferimento a un’analisi tesa alla dismissione di una parte del patrimonio di palazzi storici dell’Eur al fine di recuperare le risorse necessarie al completamento del nuovo centro congressi ‘La Nuvola’.
‘Bisogna trovare a tutti i costi le risorse per completare il centro congressi progettato da Fuksas, che deve essere terminato al più presto – sottolinea Ranucci – perché non si tratta soltanto della chiusura di un cantiere ma di creare una risorsa per il turismo, per il congressuale e per l’economia italiana in generale visto che questa opera, una volta ultimata, oltre che uno dei più grandi centri congressi del mondo sarà una vera e propria attrazione che, come il Guggenheim a Bilbao, attrarrà i turisti non solo per il contenuto ma anche per la bellezza della struttura architettonica’.
‘A mio parere, se confermate le voci al proposito, vendere per 50 milioni di euro il Palazzo della civiltà del lavoro, tra l’altro a una maison – prosegue Ranucci – non è un’operazione intelligente e vantaggiosa nel lungo termine. Per questo chiedo al ministro Padoan se l’eventuale compravendita degli immobili inseriti nel patrimonio di EUR SpA sia compatibile con il decreto legislativo istitutivo e con l’azionariato esclusivamente pubblico della società, teso a garantire un complesso urbanistico e architettonico di grande valore nonché a consentirne la fruibilità ai cittadini mediante organizzazione di iniziative e servizi nel campo congressuale espositivo, artistico, sportivo e ricreativo’.
Inoltre, si legge nel testo dell’interrogazione, si chiede di sapere se non si ritenga praticabile una soluzione che distingua il compito istituzionale di EUR SpA, individuando le condizioni per un rilancio della sua attività anche all’esito di episodi che ne hanno inquinato la conduzione, dalla necessità di portare a compimento il progetto del nuovo centro congressi.

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