Lettera dei capigruppo e senatrici di tutti i gruppi al presidente Grasso
Ill.mo Sig. Presidente,
riteniamo di dover sollecitare l’attenzione di questo Senato su una questione non più eludibile e che, ormai, ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza sociale, culturale e politica.
Soltanto in questi primi mesi del 2013 sono state uccise 34 donne. Un numero rilevante che, purtroppo, conferma il drammatico trend di questi ultimi anni, come evidenziano i dati forniti dall’ISTAT.
Secondo l’Istituto, il numero delle donne uccise da mariti, fidanzati oppure ex, ovvero da coloro che avrebbero dovuto essere loro più vicini, è aumentato da 85 nel 2005, a 124 nello scorso anno. Peraltro, altri organismi di ricerca evidenziano come una buona percentuale di tali omicidi sia stata anticipata da atti persecutori.
Il femminicidio, quindi, non può più essere considerato un fatto privato.
E’ necessario che le istituzioni intervengano al più presto, adottando misure adeguate: politiche attive, ma anche promozione di una nuova cultura dei rapporti tra uomini e donne, che superi la violenza e la misoginia.
In tal senso, siamo convinte della necessità di un maggiore presidio del territorio e dell’aumento dei centri antiviolenza, così come della costituzione di uno strumento specifico, quale la task force prevista dal ministro Josefa Idem.
Tuttavia, Sig. Presidente, riteniamo che il Senato della Repubblica possa e debba svolgere un ruolo importante nella costruzione di questa nuova cultura.
Le chiediamo, pertanto, il Suo impegno perché venga al più presto, da un lato, ratificata la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle
riteniamo di dover sollecitare l’attenzione di questo Senato su una questione non più eludibile e che, ormai, ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza sociale, culturale e politica.
Soltanto in questi primi mesi del 2013 sono state uccise 34 donne. Un numero rilevante che, purtroppo, conferma il drammatico trend di questi ultimi anni, come evidenziano i dati forniti dall’ISTAT.
Secondo l’Istituto, il numero delle donne uccise da mariti, fidanzati oppure ex, ovvero da coloro che avrebbero dovuto essere loro più vicini, è aumentato da 85 nel 2005, a 124 nello scorso anno. Peraltro, altri organismi di ricerca evidenziano come una buona percentuale di tali omicidi sia stata anticipata da atti persecutori.
Il femminicidio, quindi, non può più essere considerato un fatto privato.
E’ necessario che le istituzioni intervengano al più presto, adottando misure adeguate: politiche attive, ma anche promozione di una nuova cultura dei rapporti tra uomini e donne, che superi la violenza e la misoginia.
In tal senso, siamo convinte della necessità di un maggiore presidio del territorio e dell’aumento dei centri antiviolenza, così come della costituzione di uno strumento specifico, quale la task force prevista dal ministro Josefa Idem.
Tuttavia, Sig. Presidente, riteniamo che il Senato della Repubblica possa e debba svolgere un ruolo importante nella costruzione di questa nuova cultura.
Le chiediamo, pertanto, il Suo impegno perché venga al più presto, da un lato, ratificata la Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle
donne e la violenza domestica, fatta ad Istanbul I’ll maggio 2011 – il primo strumento che definendo un quadro ampio di protezione di donne e bambine, riconosce la violenza sulle donne come violazione dei diritti umani e discriminazione – che è stata approvata soltanto dal Governo nel dicembre scorso. Dall’altro, venga costituita una commissione parlamentare di inchiesta che delinei il fenomeno del femminicidio, fornendo analisi, interpretazioni e adeguate soluzioni.
Luigi ZANDA
Gianluca SUSTA
Renato SCHIFANI
Vito CRIMI
Loredana DE PETRIS
Massimo BITONCI
Valeria FEDELI
Linda LANZILLOTTA
Cinzia BONFRISCO
Cristina DE PIETRO
Alessia PETRAGLIA
Patrizia BISINELLA