Le dichiarazioni del conduttore di Radio Padania Pier Luigi Pellegrin, che in trasmissione ha detto di preferire la mafia allo Stato, finiscono all’attenzione del governo. La senatrice del Pd Lucrezia Ricchiuti, componente della Commissione parlamentare Antimafia, ha rivolto un’interrogazione al Premier, al ministro dell’Interno e al ministro dello Sviluppo economico per chiedere “quali iniziative intendano adottare, nelle forme consentite dalla legge e nel rispetto del principio di libertà dell’informazione, per difendere i principi di legalità e trasparenza alla base del contrasto efficace dello Stato contro la criminalità organizzata e per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza sociale”.
“La stampa sta riportando in questi giorni – spiega la senatrice dem nell’interrogazione – le parole di Pellegrin, che in trasmissione ha detto ‘preferirei esser governato dalla mafia piuttosto che dallo Stato italiano. La mafia al Sud almeno qualche servizio lo dà, lo Stato italiano usa i miei soldi per pagare Gad Lerner, Michele Santoro, quelli della Rai’. E ha poi aggiunto: ‘le tasse che lo Stato italiano mi mette sono come il pizzo della mafia al Sud, con la differenza che lo Stato italiano non smette mai di mettermele’. In queste parole si intravede l’utilizzo di un linguaggio che esalta chiaramente l’associazione di stampo mafioso, contro il rispetto dei valori fondamentali su cui si fonda il nostro ordinamento. Le mafie nel nostro Paese hanno provato a fondare storicamente gran parte del loro radicamento culturale sull’utilizzo di simboli ed espressioni capaci di creare un codice culturale di forte connessione con il tessuto sociale del territorio, in grado di assicurare condizioni di assoggettamento. Proprio su questi presupposti – conclude Ricchiuti – riteniamo che sia urgente un intervento del governo”.