“La ricerca va rilanciata, soprattutto dopo i tagli di 1 miliardo e 400 milioni fatti dall’ultimo governo Berlusconi, e alla luce dei tanti, troppi problemi che l’affligono: pochi laureati, insufficiente collegamento con il mondo del lavoro, poche risorse difficili da spendere, mercato del lavoro di docenti e ricercatori rigido e anacronistico e molti altri ancora”. Lo ha dichiarato la senatrice Francesca Puglisi, relatrice del dl scuola in aula oggi a Palazzo Madama, nella sua replica al termine della discussione generale sul provvedimento.
“Consapevole di queste difficoltà – ha spiegato Puglisi – il Governo è tornato ad investire nella legge di Stabilità e ha appena varato un nuovo Piano Nazionale per la ricerca di 2,5 miliardi di euro. Sullo Human Tecnopole, su cui oggi sono intervenuti la senatrice Cattaneo e il senatore Napolitano, il Governo ha deciso l’investimento di 1,5 miliardi e un reclutamento di 1500 ricercatori. L’obiettivo finale di questo progetto è quello di sviluppare la ricerca in settori cruciali per il futuro dell’Italia dalla lotta alle malattie degenerative legate all’invecchiamento della popolazione alle nuove tecnologie per l’agroalimentare e i beni culturali, e a questo fine sono state coinvolte fondazioni e aziende per attrarre investimenti privati. Tutto questo – ha proseguito ancora l’esponente dem – per dire che se noi consideriamo essenziale la ricerca per il nostro Paese, occorre una visione di sviluppo. Questo investimento va proprio in questa direzione. In questo processo un Governo può avere un ruolo importante ma ancora più importanti sono le politiche che lo devono sostenere e la creazione di un network ampio di ricercatori e industria. E per tali politiche non bastano le risorse ma servono le persone. Soprattutto serve una spinta dal basso. Non serve avversione – ha concluso Puglisi – ma partecipazione”.