“A Ilaria Alpi e Miran Hrovatin la verità è costata la vita. Siamo debitori loro e di quanti continuano a rischiare in prima persona per fare corretta informazione, contro le minacce di organizzazioni criminali o di regimi autoritari. La libertà di informazione è un bene prezioso i cui spazi sembrano restringersi sotto la pressione di fake-news, discorsi di odio, post-verità, mancanza di bilanciamento dei poteri”. La senatrice Tatjana Rojc (Pd) ricorda la giornalista del Tg3, Ilaria Alpi e il suo cineoperatore, Miran Hrovatin, uccisi in un agguato in Somalia il 20 marzo 1994. “La notizia dell’omicidio di Ilaria Alpi e Miran Hrivatin è nitida nel mio ricordo – rievoca la senatrice – perché me l’ha data mio padre al telefono, con la voce rotta. Nella nostra comunità conoscevamo bene Miran Hrovatin, che aveva fatto parte della squadra della ‘Agencija Alpe Adria’, primo esperimento di tv transfrontaliera e aveva seguito l’orrore della guerra nei Balcani. Poi la Somalia, la morte, la chiesa gremita, una famiglia orfana per sempre, una verità sfuggita di mano a tutti noi”.
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