La normalizzazione dei rapporti
della Serbia con Pristina “e’ determinante per la stabilita’
dei Balcani. Nel cammino della Serbia verso l’Europa non e’
stato ancora superato lo scoglio del riconoscimento del
Kosovo e si aggiunge l’equidistanza, almeno apparente, di
Vucic allo scoppio del conflitto russo-ucraino”. Lo ha detto
oggi a Trieste la senatrice Tatjana Rojc, intervenendo
a un convegno sull’Europa. Riferendosi ai negoziati di
adesione della Bosnia-Erzegovina alla Ue Rojc ha avvertito
che “nel caso la decisione dovesse venire procrastinata si
aprirebbe naturalmente la porta alla destabilizzazione
dell’area per le possibili interferenze russe, ma alcuni
temono anche interferenze di Paesi di matrice islamica.
Nell’ottica dell’avvicinamento ucraino e moldavo all’Europa
– ha puntualizzato Rojc – questo potrebbe costituire un
punto strategicamente molto delicato per gli equilibri
europei e mondiali”. “Un aumento dell’influenza di Paesi
islamici sui Balcani costituirebbe un problema estremamente
difficile da gestire – ha aggiunto la senatrice – alla luce
della crisi del Mar rosso che si ripercuote pesantemente
sulle economie europee soprattutto dei Paesi del
Mediterraneo, sull’Italia in primis e su Trieste con il suo
porto – ha sottolineato – in maniera ancora piu’ acuta”.


Ne Parlano