“Il ministro Lollobrigida chiarisca se ritiene che l’introduzione di deroghe all’utilizzo di pesticidi, banditi dall’Unione Europea e in tutti gli Stati Uniti, possa creare rischi per la salute dei cittadini e dei consumatori e un danno reputazionale ed economico al prosecco, un vino che, tra gli altri territori, si produce in un sito italiano iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO”. Lo chiede la senatrice Tatjana Rojc (Pd) in un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e al ministro della Salute Francesco Lollobrigida, sottoscritta anche dei colleghi dem Lorenzin, Furlan, Rossomando, Manca, Camusso, D’Elia, Giacobbe, La Marca. L’atto parlamentare segue la richiesta al Ministero, fatta dalla Regione Veneto e dalla Regione Friuli Venezia Giulia, di una deroga per poter utilizzare contro la flavescenza dorata, il “Clorpirifos-metile”, pesticida vietato dall’Unione Europea.
“Il prosecco è un grande patrimonio nazionale da tutelare sotto tutti i punti di vista – spiega la senatrice – rassicurando al contempo i cittadini su quello che si profila come un problema di sanità pubblica e dell’intero ecosistema correlato all’uso di pesticidi. Si dovrebbe tenere in debito conto l’impostazione data dal Consorzio di Tutela della Denominazione di Origine Controllata Prosecco, che rispetta da anni un disciplinare teso a ridurre il più possibile l’impatto del sistema agricolo”. “Auspichiamo il ministro condivida l’indirizzo di convertire i vigneti al sistema biologico – aggiunge Rojc – come metodo da perseguire a garanzia della salute dei residenti, a tutela dell’ecosistema e della qualità dello stesso vino”.


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