Oggi piu’ che mai “dobbiamo essere consapevoli che siamo parte di una grande comunita’ europea”, che ha saputo ritrovare se stessa “durante i due terribili anni” della pandemia, “e che oggi inaspettatamente e’ chiamata a un dovere ancora piu’ grande: contrastare una guerra, difendere valori come pace, liberta’ e democrazia, che davamo per scontati”. Lo ha detto oggi a Liessa di Grimacco (Udine), la senatrice Tatjana Rojc nell’indirizzo di saluto al presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor, presente all’inaugurazione della 51ma edizione del “Festival della canzone delle Valli del Natisone – Senjam beneske pesmi”. La senatrice ha sottolineato che il “lavoro del presidente Pahor assieme a quello del presidente Mattarella hanno determinato un nuovo percorso comune di amicizia e collaborazione tra due comunita’, due nazioni. Molti sono i traguardi raggiunti, rimane la speranza di vedere garantito al Parlamento italiano un rappresentante della comunita’ nazionale slovena”. Rojc ha inoltre ricordato “i soccorsi, gli aiuti fattivi della Slovenia, allora parte della Jugoslavia in occasione del terremoto del Friuli” e “gli alpini e la Protezione civile di Tarcento e Cividale che immediatamente hanno teso la mano a Bovec dopo il terremoto del 12 aprile 1998”.
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