“Dedichiamo un pensiero commosso
ai giovani sloveni caduti per la libertà nel 1941, nostri
progenitori nel cammino verso l’emancipazione e il
riconoscimento dei giusti diritti, sia come nazione sia come
minoranza. Il loro sacrificio ha un valore universale che supera
le identità nazionali e politiche, perché essi, sacrificando le
loro vite, sono diventati il simbolo dell’opposizione strenua a
un regime dittatoriale, fascista e razzista, così come a ogni
forma di oppressione totalitaria e violenta. Una realtà che
sceglie la guerra e torna a minacciare la convivenza. Per noi è
sacro il valore della persona umana e irrinunciabile la libera
espressione delle qualità di ognuno nella comunità retta da
istituzioni democratiche. Anche per riaffermare questi valori
continuiamo ad adoperarsi per la realizzazione del Parco della
Pace, richiesto con mozione popolare già dal 1983”. È il
pensiero della senatrice Tatjana Rojc (Pd), in occasione della
commemorazione del 83/o anniversario della fucilazione di Pinko
Tomasic, Viktor Bobek, Ivan Ivancic, Simon Kos e Ivan Vadnal,
avvenuta il 15 dicembre 1941 su sentenze del Tribunale speciale.


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