“Bisogna ottenere che la Giunta militare
disponga la completa liberazione dagli arresti domiciliari per
la premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, questo sarebbe il
segno di una vera discontinuita’. E’ positiva l’amnistia che
riguarda molte persone incarcerate dal regime ma ricordiamo che
questa dittatura militare ha sempre in pugno il Paese con tutti
i poteri e ha appena prorogato lo stato di emergenza fino al 31
gennaio 2024”. Lo dichiara la senatrice Tatjana Rojc (Pd),
capogruppo Pd in commissione Politiche Ue e membri della
Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei
diritti umani.
“Il gesto della grazia parziale – aggiunge la senatrice dem –
puo’ forse essere considerato il segnale di una qualche
disponibilita’ ma ricordiamo che in Myanmar non vi e’ piu’
alcuna agibilita’ democratica e, nonostante tutto, solo la
figura di San Suu Kyi riesce a tenere accesa una fiammella di
speranza”.


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