“Il Governo dia dettagliatamente conto
della situazione dei flussi e delle strutture di accoglienza
destinate ai minori non accompagnati in Friuli Venezia Giulia e
segnatamente a Trieste e a Udine, specificando le difficoltà in
cui versano tali strutture e le misure attraverso cui si intende
dar loro sollievo. In particolare, il ministro dell’Interno
precisi attraverso quale urgente strumento legislativo sarà
introdotto e attuato l’annunciato aumento degli oneri a carico
dello Stato e a sollievo dei Comuni, e in quali tempi se ne
potranno vedere i benefici sui territori”. Lo chiede la senatrice
Tatjana Rojc in un’interrogazione al ministro dell’Interno
Matteo Piantedosi, dopo che la Prefettura di Trieste ha chiesto
al Comune di Udine di reperire spazi sul proprio territorio per
collocare profughi minori non accompagnati, in quanto “a Trieste
c’è una struttura che non li vuole più”, come spiegato
dall’assessore alla sicurezza e immigrazione Pierpaolo Roberti.
La senatrice evidenzia la situazione estrema in cui si è
trovata l’Amministrazione comunale di Monrupino (Trieste), che ha
dovuto collocare dei materassi nell’aula del consiglio comunale
per accogliere 5 ragazzi profughi minori non accompagnati,
consegnati in base alle leggi vigenti. Al contempo ricorda i
fatti del 2020, allorché “il sindaco di Gonars (Udine), a guida
di un’amministrazione di centrodestra, a fronte di analoga
situazione emergenziale ha provocatoriamente deciso di portare a
Roma, con il pulmino del Comune, cinque ragazzini bengalesi per
pretendere dal Governo una soluzione”.
“Anche in virtù della competenza primaria della Regione
Autonoma Friuli Venezia Giulia sugli Enti Locali”, Rojc chiede a
Piantedosi “se il Governo si sia raccordato operativamente con la
Regione, al fine di reperire soluzioni atte ad assicurare
sistemazioni per minori non accompagnati, evitando si ripetano
situazioni indecorose come quella avvenuta nel comune di
Monrupino”.


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