“Il Governo italiano valuti l’invio
di un rappresentante speciale nei Balcani con l’incarico di
facilitare una mediazione tra Belgrado e Pristina, a supporto
dell’opera che sta svolgendo l’Unione europea, per scongiurare la
deflagrazione di un conflitto locale che minaccia di trasformarsi
in una crisi internazionale”. Lo chiede la capogruppo Pd nella
commissione Politiche europee del Senato Tatjana Rojc, con una
interrogazione a risposta orale in commissione Esteri, alla luce
delle crescenti tensioni tra Serbia e Kosovo, che hanno portato
all’incremento della presenza di forze militari serbe al confine
amministrativo con il Kosovo.

“Gli interessi preminenti dell’Italia per la stabilizzazione dei
Balcani e l’importante impegno delle Forze Armate italiane
dislocate in Kosovo nell’ambito del contingente Kfor – rileva
Rojc – impongono al nostro Paese un adeguato protagonismo
diplomatico nell’area”.

Nel documento, firmato anche dai colleghi dem Alfieri, Malpezzi,
La Marca, Giacobbe, Furlan, Cristina Tajani, Zampa, Crisanti,
Camusso, Nicita, Lorenzin, Parrini, Rando, Irto, Fina, D’Elia,
Zambito, Verducci, Valente, la senatrice chiede anche “quale sia
il giudizio del Governo sull’atteggiamento della Russia
nell’ambito della crisi serbo-kosovara e quali siano le relative
iniziative in corso per bilanciare l’influenza russa nei Balcani,
verosimilmente interessata a destabilizzare un’area strategica
per gli interessi italiani ed europei, già in equilibrio molto
precario”.


Ne Parlano