“Molto male se il presidente La Russa chiude gli occhi
e fugge quando una studentessa ricorda
che la destra ha considerato gli sloveni come nemici, fino a
mettere bombe nelle scuole della comunità triestina ancora negli
anni ’70. Si sforzi di prendere congedo dalla storia delle
ideologie del 900 e lavori per la pacificazione, prendendo
esempio dal presidente Mattarella. Sono addolorata per l’esempio
negativo dato ai nostri giovani dalla seconda carica dello
Stato, per divisioni che vengono tenute vive fuori dal tempo,
per la mancata presa di distanza da un nazionalismo intollerante
che nella mia terra ha preso il nome di ‘fascismo di confine’
antislavo e violento”. La senatrice Tatjana Rojc (PD), riporta
una nota, stigmatizza l’atteggiamento di infastidito distacco
del presidente del Senato, Ignazio La Russa, mentre, nell’Aula
di Montecitorio, una studentessa del liceo Carducci-Dante di
Trieste rievoca le responsabilità fasciste in un attentato
contro una scuola slovena, durante la cerimonia per il Giorno
della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle
stragi.


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