“C’è un deficit politico sostanziale in questa legge usata dal Governo per difendere le sue norme di parte e non condivise. Noi, che abbiamo sempre condiviso la necessità del provvedimento intendendolo come d’interesse nazionale, denunciamo e ci opponiamo a un simile snaturamento della legge che dovrebbe servire a inserire nel nostro ordinamento norme attuative delle nuove direttive Ue. La lesione che viene inferta ai cittadini nel loro diritto all’informazione rappresenta da sola un tale vulnus da imporci un’opposizione fermissima. Ma la legge bavaglio non è il solo punto critico di un provvedimento che presenta troppe zone d’ombra e troppe ambiguità”. E’ il giudizio espresso dalla capogruppo Pd nella commissione Politiche europee al Senato Tatjana Rojc, dichiarando il voto contrario del gruppo Pd alla Legge di delegazione europea 2022-2023.
Rojc ha puntualizzato che “c’è uno strumento che solo l’Italia non ha recepito né approvato ed è la riforma del MES. State continuando a bloccarla e l’auto-ostruzionismo ridicolo delle settimane scorse danno la cifra della vostra volontà, ormai per fortuna abbastanza chiara, che farà un danno enorme all’Italia”.
“Anche sul recepimento delle direttive in materia di riduzione delle emissioni di gas serra”, la senatrice ha ribadito che “purtroppo, è ormai tristemente nota la posizione di questa maggioranza e di questo Governo”, mentre sulla direttiva relativa ai salari minimi adeguati nell’Unione europea Rojc ha accusato: “solo qualche settimana fa avete affossato la proposta di legge sul salario minimo presentata da quasi tutte le opposizioni”.
“Continuiamo a chiedere al Governo di non sottrarsi al confronto su temi di cruciale importanza – ha detto la senatrice dem – come il nostro rapporto con l’Unione europea e sul ruolo che vogliamo avere in Europa”.


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