“I temi della politica estera, dei
diritti civili, della salvaguardia delle liberta’
fondamentali, della divisione dei poteri non possono
semplicemente essere accantonati come questioni accessorie.
Perche’ un eventuale appoggio sia pur esterno a una
commissione Von der Leyen non puo’ essere a scartamento
ridotto, mera merce di scambio. Partecipare al governo
europeo significa assumere su di se’ i principi fondamentali
sulle cui basi e’ costruita e si regge l’Unione stessa”. Lo
ha detto oggi la capogruppo Pd nella commissione Politiche
europee al Senato Tatjana Rojc, intervenendo nella
discussione generale sulle comunicazioni della presidente
del Consiglio, Giorgia Meloni, consegnate questa mattina a
palazzo Madama in vista del Consiglio europeo. Illustrando
le attivita’ antieuropee del governo Orban attraverso la
compagnia petrolifera nazionale Mol e ammonendo dal rischio
di “azioni destabilizzanti nelle aree di interesse
dell’Italia e dei Paesi europei, in particolare nell’area
dei Balcani”, Rojc ha chiesto alla premier Meloni di
esprimere “la riprovazione dell’Italia nei confronti di
strategie come quelli che sta attuando il governo
ungherese”. “Di tutto abbiamo bisogno – ha concluso la
senatrice – meno che di essere sodali politici di un Orban o
di un Fico”.