“Avere il proprio nome e cognome
trascritto correttamente sulla patente è un diritto, non un lusso
da pagare a caro prezzo e con attese superiori a quelle
‘ordinarie’: di ciò ho avuto notizia e l’ho portata
all’attenzione del ministro dell’Interno chiedendo spiegazioni”.
La senatrice Tatjana Rojc (Pd) rende nota l’interrogazione
indirizzata al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, dopo che
le è stato riferito che la delegazione Aci di Trieste, a chi fa
richiesta di avere il proprio nome e cognome riportato come in
originale, con le lettere e segni diacritici dell’alfabeto
sloveno (C, Š, Ž), deve pagare 150 euro e attendere 10 giorni in
più rispetto alla normale procedura.
“Dopo la soluzione dei problemi tecnici per l’emissione delle
carte d’identità – spiega Rojc – anche elettroniche bilingui
recanti i segni diacritici dell’alfabeto sloveno, dovrebbe esser
possibile avere senza ulteriori difficoltà anche gli altri
documenti prodotti dai sistemi informatici dei ministeri di
riferimento. Invece – puntualizza – accade che in caso di rinnovo
della patente, per avere il proprio nome e cognome riportato con
grafia corretta si debba pagare un supplemento e si debba
attendere più a lungo”.
La senatrice, che ha raccolto la denuncia di un cittadino
italiano nato e residente a Trieste, appartenente alla minoranza
linguistica slovena, minoranza tutelata dalla legge 38/2001, “il
costo complessivo del rinnovo presso l’ACI – ricorda la senatrice
– oscilla fra i 60 e i 100 euro a seconda della Regione in cui ci
si trova, presso la delegazione Aci di Trieste il rinnovo costa
95 euro e l’attesa è di dieci giorni superiore alla procedura
normale”.