“Tienanmen è una macchia nera
della storia che rischia di essere cancellata dalla censura
interna e da un silenzio accomodante all’esterno. Fare memoria e
resistere alla rimozione della strage di chi chiedeva riforme
politiche, economiche e sociali dovrebbe essere una componente
delle relazioni con la Cina, anche nell’attuale quadro di
tensioni globali. A prescindere da considerazioni di etica
politica, dimenticare la questione dei diritti nei rapporti
internazionali non è un’opzione preferibile e in più induce ad
abbassare la soglia della tolleranza e ad aprire la porta alle
violazioni anche in casa nostra”. Sono i concetti espressi dalla
senatrice Tatjana Rojc (Pd) oggi nella Commissione straordinaria
diritti umani del Senato, alla vigilia del 36/mo anniversario
della sanguinosa repressione delle proteste di piazza Tienanmen
a Pechino nella notte tra il 3 e il 4 giugno 1989.
“Attenzione agli strumenti offerti dalla tecnologia come
l’intelligenza artificiale che – ha ammonito la senatrice –
stanno già diventando mezzi coercitivi in mano a regimi
totalitari”.